Golpe in Guinea Bissau. L'obiettivo è impedire il ballottaggio per le presidenziali
Netta condanna delle Nazioni Unite e delle principali cancellerie mondiali per il
colpo di Stato avvenuto ieri in Guinea Bissau. I militari hanno arrestato il presidente,
il premier e il capo di Stato maggiore. I golpisti hanno avviato colloqui per giungere
ad un "governo di unità nazionale", ma molti analisti si dicono convinti che il golpe
sia stato organizzato proprio per impedire il successo dell’attuale premier Gomes
Junior al ballottaggio per le presidenziali. Stefano Leszczynski ha raggiunto
telefonicamente in Guinea Bissau padre Davide Sciocco, direttore della radio
locale ‘Sol Mansi’.
R. – Tutte le
attività statali sono sospese o comunque ridotte. Nell’ultimo comunicato i militari
hanno riaffermato che tutte le radio private hanno il divieto di trasmettere, quindi
anche la nostra Radio ‘Sol Mansi’ continua ad essere vigilata da due militari, dall’inizio
del colpo di Stato. La situazione, dunque, è di calma, ma di grande tristezza e preoccupazione.
Purtroppo, ancora una volta, nel momento in cui si stava avanzando a livello economico,
a livello di stabilità, si è fatto un passo indietro.
D. – Cosa chiedono i
militari? Qual è il motivo dell’instabilità di questo Paese?
R. – I militari
non chiedono nulla. Hanno deciso che chi era adesso al potere doveva essere rimosso,
perché aveva un piano segreto con l’Unione Africana e con l’Angola, per "decapitare"
il commando militare. Quindi, hanno fatto questo passo, ma non vogliono il potere.
Ieri si sono riuniti con i partiti per trovare una soluzione politica e consegnare
il potere ai civili.
D. – Il Paese si stava avvicinando ad un’importante tornata
elettorale...
R. – Sì, era già in corso. E, naturalmente, questo è uno dei
motivi per cui il colpo di Stato è stato fatto in questo momento. Stava, infatti,
per iniziare la campagna elettorale per il ballottaggio tra i due candidati che avevano
avuto più voti.
D. – Al momento, quindi, il Paese è completamente isolato?
R.
– Sì, in questo momento sì.
D. – Quali sono le principali difficoltà che temete
possano verificarsi, se questa situazione durerà a lungo?
R. – La Guinea Bissau
economicamente è sempre in grandissima difficoltà e vive molto degli aiuti internazionali.
Quindi, una situazione di isolamento la porterebbe ad una crisi veramente grande.
L’instabilità, inoltre, favorisce tutto ciò che è illegale, a cominciare dal commercio,
dal traffico della droga, che ha nella Guinea Bissau uno dei punti nevralgici.
D.
– Al momento il golpe è stato incruento o si sono verificati episodi di violenza?
R.
– No, non si hanno notizie di morti. Ci sono state sparatorie, però non sono state
di lunga durata; si è operato soprattutto nelle case per forzare l’entrata. (ap)