2012-04-13 13:51:06

Caro FMI, la "longevità" è una conquista, non un pericolo


Luìs Badilla Morales, Radio Vaticana
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L'allungamento della vita media è una grande conquista e non può essere presentato come un allarme o un'insidia. E' un aspetto demografico che andrebbe considerato assieme a quello, davvero grave, della crescente denatalità, causa del cosiddetto inverno demografico. Eppure gli organismi internazionali ignorano questo secondo allarme, e anzi appoggiano il controllo delle nascite, poiché considerano, a torto, la povertà un effetto della sovrappopolazione.
Il Fondo monetario internazionale lancia l’”allarme longevità”. Secondo il recente ‘Rapporto sulla stabilità finanziaria globale‘ del FMI,“se la vita media nel 2050 si allungherà di 3 anni in più di quanto previsto oggi, il già ampio costo dell’invecchiamento della popolazione aumenterà del 50 per cento”. L’allungamento della vita media rischia così di far saltare i conti del welfare. Nel 2000 gli anziani nel mondo, ossia gli over 65, erano circa 650 miloni. Nel 2025 saranno più di un miliardo. Nel 2050 supereranno i due miliardi. La Chiesa - come ha ricordato Benedetto XVI nel suo viaggio nel Regno Unito nel settembre 2010 - ha sempre avuto grande rispetto per l’anziano. "Ogni generazione può imparare dall’esperienza e saggezza della generazione che l’ha preceduta" disse in quell'occasione il Papa. "Mentre cresce il nostro normale periodo di vita, le nostre capacità fisiche spesso vengono meno; e tuttavia questi periodi possono essere fra gli anni spiritualmente più fruttuosi della nostra vita". (Intervista a cura di Fabio Colagrande)







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