Il ministro Ornaghi ricorda Giuseppe Toniolo. Sul finanziamento ai partiti dice: "Sì,
ma sia limpido"
E' tramontata l'ipotesi di un emendamento al decreto fiscale per riformare il finanziamento
ai partiti. I leader Alfano, Bersani e Casini sono s'accordo per un disegno di legge
da approvare in Commissione affari costituzionali, chiedendo l'approvazione in sede
legislativa. L'obiettivo è rendere più trasparenti i bilanci delle formazioni politiche.
Sulla riforma del finanziamento ai partiti è intervenuto anche il ministro dei Beni
Culturali, Lorenzo Ornaghi, che ha parlato ieri sera a Roma a margine di un convegno
sulla figura dell’economista Giuseppe Toniolo. Alessandro Guarasci:
Gli scandali
che hanno coinvolto Lega e Margherita impongono la massima trasparenza ai partiti.
Insomma, anche gli aspetti economici che riguardano la politica necessitano di più
moralità. Il ministro Lorenzo Ornaghi:
“Adoperare termini come 'trasparenza',
'correttezza', più che una necessità è ormai per il nostro sistema un’urgenza. Tra
l’alternativa secca – un finanziamento rigoroso e rigorosamente controllato – e nessun
finanziamento, io personalmente preferisco la prima. Quindi, un finanziamento ha da
esserci davvero. L’importante è che sia secondo regole chiare, condivise e, soprattutto
in questa fase, comprese dai cittadini”
Un finanziamento limpido, primo
passo per una buona politica, che vada assieme a una buona finanza. E’ anche questo
il tema del convegno a cui è intervenuto Ornaghi, in ricordo di Giuseppe Toniolo.
L’economista, tra poco Beato, guardava al valore della persona, anche e soprattutto
nella finanza. Il presidente di Federcasse-Credito Cooperativo, Alessandro Azzi:
R.
- Riteniamo che sia necessario gestire la finanza secondo principi che la pongono
al servizio dell’economia e delle persone.
D. – Lei pensa che il mondo della
finanza abbia imparato dai propri errori?
R. – Temo non a sufficienza. Temo
che la finanza speculativa sia ancora prepotentemente alla ribalta
Dunque,
ancora oggi serve affermare che l’etica è il fattore intrinseco delle leggi economiche.
E anche le riforme del mercato del lavoro dovrebbero incanalarsi su questo binario,
come dice il presidente dell’Azione Cattolica, Franco Miano:
“Io
credo sia giusto che il governo faccia la sua parte e garantisca la stabilità economica
del nostro Paese. Nello stesso tempo, però, bisogna fare ogni sforzo per salvaguardare
il lavoro e i lavoratori, per salvaguardare la dignità del lavoro e creare sviluppo
ed occupazione. Questo va al bene delle persone e delle famiglie”.
D’altronde,
l’eccessiva precarizzazione del mercato del lavoro è l’altra faccia di una medaglia
rappresentata da una finanza che guarda solo al profitto.