2012-04-09 13:14:05

Allarme Unicef: in Grecia oltre 400mila bambini sotto la soglia di povertà


Oltre 430mila bambini greci vivono sotto la soglia di povertà - malnutriti e in condizioni malsane - in famiglie che rappresentano il 20,1% del totale dei nuclei famigliari ellenici. Lo rivela il rapporto sulla condizione dell’infanzia del Comitato Greco dell’UNICEF presentato nei giorni scorsi ad Atene. Il Paese si appresta dunque a vivere la Pasqua ortodossa nel segno della sobrietà e guarda alle elezioni di politiche di maggio con un crescente scetticismo, come conferma al microfono di Marco Guerra il giornalista greco Nicola Nellas:RealAudioMP3

R. - La Pasqua non è sentita come gli altri anni, c’è poco ottimismo ci sono tanti problemi nella società, gli stipendi sono stati abbassati… Ultimamente c’è stato un incidente nella piazza centrale di Atene: un settantenne si è suicidato, una cosa orrenda. Tutto questo crea problemi innanzitutto dal punto di vista sociale.

D. - L’identità religiosa della Grecia può giocare un ruolo positivo in questa crisi?

R. - Ultimamente sia la Chiesa sia i fedeli si sono avvicinati ai valori cristiani e famigliari. Ci sono famiglie che si riuniscono quasi tutti i giorni e si aiutano gli uni con gli altri o chi ha magari qualcosa in più va in Chiesa e offre nelle mense quello che può dare. Il sinodo della Chiesa ortodossa ha stipulato accordi con grandi catene di supermercati e ogni giorno raccolgono cibo per chi non ne ha. Da questo punto di vista possiamo dire che le cose vanno meglio.

D. - L’ultimo allarme arriva dal comitato greco dell’Unicef che parla di oltre 400 mila bambini sotto la soglia di povertà…

R. - L’ottanta per cento di queste storie sono piuttosto bambini che vengono dal Pakistan, dall’India, si tratta di extracomunitari che non hanno possibilità di essere aiutati. Lo stile di vita è cambiato in Grecia perché hanno abbassato molto gli stipendi e lo stipendio base è intorno ai 450 euro. Uno che spende quasi trecento euro per l’affitto, come fa a vivere? Tanti negozi sono chiusi perché non hanno più clientela come anche tanti ristoranti perché la gente se vuole uscire lo fa una volta al mese, massimo due, e va in posti che costano molto meno. Si riflette moltissimo prima di spendere.

D. - Molto probabilmente si voterà a maggio, anche se la data precisa verrà annunciata la settimana prossima. Il nuovo governo potrà fare veramente qualcosa per rilanciare l’economia greca?

R. - Credo che avrà le mani legate perché nell’ultimo accordo col Fondo monetario internazionale e l’Ue sia il partito socialista che il partito della destra, che probabilmente vincerà le elezioni, hanno firmato questo accordo. Probabilmente cercherà di cambiare il modo di attuazione dei tagli cercando di non tagliare ai più poveri ma ai più ricchi. La gente non sa cosa votare, sa che se voti uno o voti l’altro, quello che doveva succedere succederà, perché l’accordo è stato già firmato prima delle elezioni. (bf)







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