2012-04-08 15:16:35

Nigeria. Attentato a Kaduna nei pressi di una chiesa, alcune fonti parlano di 38 morti


Pasqua di sangue in Nigeria, colpita da un nuovo attentato a Kaduna, nel nord del Paese. Poche le informazioni disponibili: a esplodere probabilmente due autobombe parcheggiate nei pressi di una chiesa. Il bilancio delle vittime sarebbe è di 38 morti e una ventina di feriti. Anche nel giorno di Natale 2011, il Paese era stato sconvolto da una serie di attentati contro chiese cristiane, rivendicati dagli estremisti di Boko Haram. Nel suo messaggio per la Benedizione Urbi et Orbi, anche il Papa ha ricordato oggi la Nigeria, pregando affinché questa riesca a costruire un futuro di pace e rispetto per la libertà religiosa. Per un aggiornamento a caldo sulla situazione, Roberta Barbi ha raggiunto telefonicamente padre Patrick Alumuku, responsabile per le Comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Abuja:RealAudioMP3

R. – Mi hanno raccontato che nel centro di Kaduna c’era una bomba in mezzo alla strada. Sono morte diverse persone. Però più di questo non so al momento, non ci sono molte notizie.

D. - Kaduna, da anni teatro di scontri sanguinosi, è una città divisa a metà: a nord i musulmani a sud i cristiani. Gli attentati, qui, sono praticamente all’ordine del giorno…

R. – Sì, infatti, ieri pomeriggio abbiamo saputo che o a Kaduna o a Kano i terroristi avevano messo una bomba. Ci sono tanti poliziotti in tutte le chiese e si vede che non hanno avuto la possibilità di attaccare una chiesa e hanno messo la bomba in strada.

D. - Come stanno vivendo i fedeli questa giornata: la gente ha paura?

R. - Sì, c’è un’atmosfera di incertezza, non dico di paura, perché non si sapeva dove volevano mettere le bombe, dove volevano attaccare… Ad Abuja e in tante altre città del Paese c’erano i poliziotti quasi ovunque a protezione delle chiese, per dare sicurezza alle chiese.

D. - Oggi, il Papa nella benedizione Urbi et Orbi ha ricordato la Nigeria e ha espresso l’auspicio che il Paese ritrovi la pace e il rispetto per la libertà religiosa. Qual è il suo augurio per questa terra martoriata dalle violenze nel giorno della Resurrezione di Cristo?

R. – La speranza di tutti i cristiani in questo Paese, e di tutti i nigeriani che vogliono la pace, è che non ci sia più violenza. Una violenza che viene da un gruppo piccolo, che crea tensione in tutto il Paese. Speriamo e ci auguriamo che nello spirito della celebrazione della Pasqua ci sia la pace e ci sia un senso di convivenza nella nostra patria.







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