Siria: a 48 ore dal cessate il fuoco, continuano le violenze sui civili
Continuano le violenze in Siria, a 48 ore dal cessate-il-fuoco fissato dal piano di
pace di Kofi Annan. Questa mattina, trentasei civili sono morti nella città di Latamna,
nella provincia di Hama. A denunciarlo è l’Osservatorio siriano per i diritti dell’uomo,
che parla di “bombardamenti e colpi di arma da fuoco da parte delle truppe regolari”,
che hanno raso al suolo diversi palazzi prima di entrare nelle strade e sparare all’impazzata.
Altre diciassette persone sono state uccise nella provincia di Homs, mentre nel villaggio
di Khuret Sheikh ha perso la vita un giornalista locale, colpito da un cecchino mentre
soccorreva un compagno ferito. E mentre a Damasco migliaia di persone sono scese in
piazza per festeggiare il 65.mo anniversario del partito di Assad, Baath, nel nordovest
del Paese i ribelli hanno attaccato l'aeroporto di Minakh e la sede della polizia
militare di Aleppo. Sul piano internazionale, è dura la condanna rivolta al regime
dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che tramite il suo portavoce “deplora
l’assalto da parte delle autorità siriane contro i civili innocenti, incluse donne
e bambini, nonostante gli impegni da parte del governo siriano di cessare ogni uso
delle armi nel Paese”. “La scadenza del 10 aprile”, ha aggiunto il portavoce, “non
deve costituire una scusa per continuare a uccidere". (A cura di Michele Raviart)