Guatemala: mons. Ramazzini alla marcia dei contadini senza terra
La Chiesa del Guatemala si schiera a fianco dei “campeios” che rischiano di essere
privati della terra che coltivano a causa della attività estrattive delle miniere
controllate dalle multinazionali. Mons. Alvaro Ramazzini, vescovo di San Marcos e
già presidente della Conferenza episcopale del Guatemala, e padre Juan Manuel Arija,
hanno preso parte alla marcia di oltre mille contadini guatemaltechi iniziata il 19
marzo scorso a Cobàn e conclusasi il 27 nella capitale Ciudad da Gautemala dopo 214
chilometri di cammino. Nella notte tra il 27 e il 28 marzo, i rappresentanti della
Marcia, compresi i due membri del clero cattolico locale, sono stati ricevuti dal
presidente dello Stato Otto Pérez Molina, che formalmente ha dichiarato di impegnarsi
per la risoluzione delle problematiche presentate. Fra i temi al centro del colloquio
gli sgomberi forzati (desalojos) delle comunità rurali, la criminalizzazione
dei movimenti sociali e l'approvazione della Legge di Sviluppo Rurale Integrale, che
conterrebbe la maggior parte delle altre rivendicazioni. “Si rivendica il diritto
ancestrale sulla propria terra, che serve come abitazione e sostentamento – spiega
in una nota padre Arija -, e il diritto alla restituzione della terra e al reinsediamento,
che non è mai avvenuto da quando gli agricoltori sono stati espulsi. Vengono cacciati
via con la forza dalla propria casa e resi più poveri di prima”. In particolare, il
sacerdote punta il dito contro i grandi latifondisti che puntano su coltivazioni a
fini speculativi e chiede la dismissione delle miniere e la loro moratoria, in modo
da vietare la concessione di ulteriori licenze di estrazione di metalli, finché non
vengano adeguatamente valutati pro e contro di questo tipo di attività. In base al
comunicato presentato da monsignor Alvaro Ramazzini il presidente Otto Pérez Molina
ha accettato alcune delle proposte, ma ne ha tralasciata una molto importante proprio
sulla miniera. Se ne discuterà in successivi incontri. Il primo è stato fissato per
il 19 aprile. (M.G.)