2012-04-07 16:25:09

Bufera nella Lega, Francesco Anfossi: nel futuro del partito, posizioni meno radicali


Nella sede della Lega, vertice nel pomeriggio tra i fedelissimi di Umberto Bossi all’indomani di ulteriori rivelazioni che attribuiscono alla famiglia dell’ex segretario un utilizzo spregiudicato del denaro del movimento. Dopo il passo indietro, Bossi indica due obiettivi: “cercare di tenere unito” il partito ed “evitare che ci siano scontri” al suo interno. Quali possibili scenari si aprono nel futuro della Lega dopo le sue dimissioni? Amedeo Lomonaco lo ha chiesto a Francesco Anfossi, vice-caporedattore di “Famiglia Cristiana”. RealAudioMP3

R. – Si parla di dimissioni di Bossi. Io penso che in questo momento, per come ho visto la Lega in vent’anni, per come Bossi si è costruito e ha fondato questo movimento - Bossi ha sempre fatto e disfatto quel che voleva nella Lega - chi ha dato le dimissioni è stata la Lega, non è stato Bossi, perché Bossi è la Lega. Potremmo titolare: “la Lega si è dimessa”. Gli scenari, adesso, possono essere almeno due. Il primo è quello di uno smembramento, di una perdita del consenso elettorale in vista delle elezioni amministrative, e anche di un relativo sfaldamento della Lega. Il secondo scenario poterebbe essere quello di una lenta ma abbastanza organizzata ripresa del movimento attraverso il lavoro di questo triumvirato che vede al centro di tutto Roberto Maroni, che è l’eterno secondo della Lega.

D. – Dopo questo passo indietro da parte di Bossi, come possono cambiare i rapporti tra Lega e mondo cattolico locale?

R. – La Lega è un partito che vede come dirigenza personaggi di cultura molto laica se non addirittura atea, mentre il consesso elettorale è composto da molti fedeli. E’ una percentuale altissima: il 40 per cento di elettori leghisti va a Messa la domenica ed è considerato cattolico osservante. Io credo che i rapporti possano quantomeno subire un cambiamento nel senso che su certi temi si potrebbe anche arrivare ad una posizione molto meno radicale e molto meno estremista. Quando la Lega era al governo, abbiamo visto atti di legge che riguardavano il reato di clandestinità, che si accanivano particolarmente sugli sbarchi… Oggi forse è arrivato il ripensamento di queste punte più radicali e per un ritorno della Lega verso questioni che fanno più bene al Paese, come per esempio il federalismo. Ricordiamo che il federalismo non è un valore di per sé inaccettabile. Tanto è vero che io ricordo nella mia esperienza di cronista che persino la diocesi di Milano ha emanato, negli anni ’90, un documento sul federalismo solidale e sussidiario, con il contributo di importanti sociologi ed economisti dell’Università cattolica.








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