2012-04-06 13:45:23

Mali. L'Unione Africana respinge la dichiarazione d'indipendenza dei ribelli tuareg nell'Azawad


Il Movimento nazionale di liberazione dell'Azawad, componente fondamentale della ribellione tuareg nel Mali, ha proclamato oggi "l'indipendenza” della regione dell’Azawad, culla della cultura Tuareg. Una mossa che giunge in un momento particolare, in cui si puntava molto sul dialogo per far scendere la tensione. L'Unione Africana ha subito respinto questa dichiarazione, così come la Francia. Ma un’indipendenza della parte settentrionale del Mali cosa vuol dire in fatto di equilibri con i Paesi limitrofi? Salvatore Sabatino ha intervistato Angelo Turco, africanista, docente di Geografica umana presso l’Università Iulm di Milano:RealAudioMP3

R. - Vuol dire sconvolgere tutti gli equilibri esistenti e quindi significa internazionalizzare la crisi in modo molto deciso, come mostra - peraltro - il comportamento delle componenti più estremiste della ribellione tuareg: vedi l’occupazione e il rapimento del console algerino e dei suoi collaboratori a Gao. Quindi una prima, pesante, diretta implicazione dell’Algeria.

D. - Anche perché il pericolo delle infiltrazioni di al Qaeda tra le file del movimento tuareg resta comunque alto. Ricordiamo che hanno l’appoggio delle milizie jihadiste di 'Ansar Eddine’...

R. Un dato della situazione reale, di cui occorre tener conto. Possiamo dire che, fin da questo momento, qualunque cosa succeda nella regione deve fare in conti con il terrorismo islamico e le frange estremiste e jihadiste, nelle varie composizioni.

D. - Quanto ha influito la caduta di Gheddafi su questa situazione, almeno dal punto di vista strategico e geopolitico e quali sono state le responsabilità della Comunità internazionale?

R. - La Comunità internazionale è stata la responsabile prima di quello che sta succedendo in questo momento in Mali con l’attacco alla Libia e con il colpo portato al regime di Gheddafi, che è condivisibile sotto molti aspetti, ma non lo è per quel fondamentale aspetto di pianificazione strategica che imponeva alla Francia in primo luogo e alla Comunità internazionale in modo più ampio di prevedere almeno alcuna delle conseguenze che la caduta di quel regime tirannico avrebbe comportato. Ancora una volta la Comunità internazionale ha agito con molta leggerezza e ha portato un colpo mortale a Gheddafi, alterando un equilibrio e senza avere minimamente in testa che cosa sarebbe successo dopo sullo scacchiere! (mg)







All the contents on this site are copyrighted ©.