Italia: dopo le dimissioni di Bossi da segretario della Lega, si allarga il dibattito
sui finanziamenti ai partiti
In Italia in evidenza le dimissioni di Umberto Bossi da segretario della Lega. ”Una
manovra contro di me e contro il partito: lascio per il bene della nostra formazione,
ma si scordino che io scompaia”. Queste le prime parole ieri del senatore Bossi, dopo
le dimissioni irrevocabili annunciate al consiglio federale della Lega in seguito
alle indagini sul tesoriere del partito Francesco Belsito, condotte dalle procure
di Milano, Napoli e Reggio Calabria. Il servizio di Giampiero Guadagni: Il passo indietro
che nessun leghista si sarebbe mai aspettato. Dopo 23 anni di incontrastata leadership,
Umberto Bossi lascia la segreteria del Carroccio, di cui diventa presidente. Una decisione
legata all’indagine su presunti usi a scopo personale dei finanziamenti pubblici ai
partiti. Fatti che sarebbero confermati da alcune intercettazioni che coinvolgono
anche la famiglia di Bossi. Il consiglio federale ha deciso di sostituire il segretario
con tre reggenti che guideranno il movimento fino al prossimo congresso. Si tratta
di Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Manuela Del Lago. Mentre Stefano Stefani è
il nuovo tesoriere al posto di Francesco Belsito, indagato per truffa, appropriazione
indebita e riciclaggio. L’inchiesta sulla Lega è la più eclatante, ma solo l’ultima
relativa alla gestione delle risorse pubbliche attribuite ai partiti. Il capo dello
Stato Napolitano invita dunque il Parlamento a modificare la legge per rendere più
trasparente il finanziamento. Un appello rilanciato dal segretario del Pd Bersani,
che ha scritto ai leader di Pdl e Udc Alfano e Casini, disponibili a procedere rapidamente.