2012-04-04 12:10:13

Violenze in Nigeria. Il cardinale Tauran: i nigeriani vogliono vivere insieme


Il cardinale Jean-Louis Tauran è rientrato a Roma dalla Nigeria, dove ha compiuto un viaggio all’insegna del dialogo interreligioso. Il presidente del dicastero vaticano, che si occupa di promuovere l’amicizia tra le varie confessioni, ha incontrato numerose personalità politiche e religiose in un momento difficile, caratterizzato da violenze interetniche che oppongono gruppi cristiani e musulmani. Olivier Bonnel ha chiesto al cardinale Tauran di parlarci dei suoi incontri in Nigeria:RealAudioMP3

R. – Je ne m’attendais pas d’abord à trouver une Eglise aussi vivante, et parce-que …
Intanto, non mi aspettavo di trovare una Chiesa così viva, anche perché leggendo la stampa occidentale mi aspettavo di trovare una società con forti divergenze a tutti i livelli, mentre ho visto rapporti di amicizia profonda e sincera tra i capi religiosi cattolici e quelli musulmani. Sul posto, poi, le persone che ho incontrato e le comunità che ho visitato mi sono apparse serene, seppur consapevoli dei pericoli che sono in agguato nonché del fatto che il dialogo avviene sempre ai vertici ma si è ancora lontani dal dialogo con la base. Direi che quello che conta è la volontà di non accettare che la violenza prenda il sopravvento su tutto quello che di positivo si compie nella vita quotidiana: quello che mi ha colpito, in questi giorni, è stato constatare che i nigeriani – tutti! – vogliono vivere insieme. E questo è fondamentale. E’ evidente che ci sono alcuni gruppi musulmani che non condividono questo desiderio, come ci sono anche alcuni cattolici che non sono d’accordo. Ma – come dico sempre – noi siamo “condannati” al dialogo dato che viviamo in una società pluralista.

D. – Quali incontri l’hanno più colpita?

R. – Je dirais que la chose la plus émouvante pour moi ça a été la visite …
L’esperienza più emozionante è stata la visita alla chiesa di Santa Teresa di Madalla, il luogo nel quale è esplosa la bomba durante la Messa di Natale dello scorso anno: ho incontrato alcune famiglie che mi hanno raccontato il loro dramma … Eppure, bisogna pensare al futuro, e quindi proprio pensando al futuro sono stato positivamente colpito dalla visita ad un centro di formazione professionale nella diocesi di Jos, dove il vescovo ha riunito – fuori dalla città – giovani musulmani e giovani cristiani che imparano il mestiere di falegname: questi sono i nigeriani di domani! Il vescovo mi ha spiegato il perché di questa iniziativa: perché – ha detto – credo che non sia sufficiente condannare la violenza; è necessario che i giovani, che sono il futuro del Paese, possano incontrarsi tra di loro, in uno spazio di pace e di dialogo e così mettere insieme quello che hanno di positivo. (gf)







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