Triduo Pasquale in Uganda: grande partecipazione dei fedeli
La Chiesa in Africa si appresta a celebrare i riti del Triduo Pasquale: un momento
vissuto in modo molto intenso da queste comunità ecclesiali, come ci conferma, al
microfono di Fausta Speranza, padre Torquato Paolucci dei missionari
comboniani, che ha trascorso 30 anni in Uganda del Nord:
R. – Dall’esperienza
che ho avuto in Africa, soprattutto nel Nord Uganda, dove sono stato per più di trent’anni,
per la comunità cristiana questo è il periodo più importante dell’anno. Natale è un
po’ la festa dei bambini, ma questa è la festa di tutta la comunità cristiana. E questo
in particolare perché finisce il cammino di preparazione al Battesimo e il cammino
di coloro che fanno l’anno di penitenza. E’ stata infatti introdotta una particolare
pastorale, dedicata a coloro che da diversi anni non ricevono più i sacramenti. Viene
chiesto a questa persona, per tornare alla vita sacramentale, un anno di preparazione
- che poi diventano nove mesi - fatto di preghiera, di catechesi, di lavoro comunitario.
Questo cammino si conclude proprio in questa settimana con la riconciliazione e poi,
nella notte di Pasqua, ricevendo di nuovo il sacramento dell’Eucaristia. E’ una cosa
stupenda! E’ entrata in modo così forte nella gente. nel momento in cui vengono riammessi
nella vita sacramentale e nella comunità c’è uno scoppio di gioia. Ho vissuto delle
esperienze bellissime in questo senso…
D. – Padre Torquato, qual è la ricchezza
della comunità cristiana in Uganda e quali le sfide?
R. – La ricchezza delle
nostre comunità è soprattutto l’entusiasmo di aver scoperto Gesù, che Lui è la risposta
ai tanti problemi e alle tante sofferenze di questa gente: Gesù dà speranza! Le sfide
sono enormi: c’è, prima di tutto, la povertà che blocca tantissime cose; c’è un tasso
di mortalità molto forte e la mortalità infantile è altissima, proprio perché non
ci sono medicine o possibilità di aiuto. C’è una grande sofferenza… Si sta introducendo
ora anche in Uganda - soprattutto a livello generale, a livello amministrativo - una
grande corruzione: il soldo, il denaro compra tutto! Per i nostri cristiani è importante
vincere questa tentazione del denaro. E’ molto, molto importante.
D. – C’è
un aspetto delle celebrazioni della Settimana Santa che si caratterizza particolarmente
in Uganda?
R. – Fondamentali sono canti, processioni, danze…. Si danza molto,
perché tutto il corpo partecipa a questa gioia di Cristo presente, così come partecipano
anche moltissimo all’adorazione della Croce: un po’ meno è partecipata, invece, l’Eucaristia
del Giovedì Santo. Tradizionalmente il bacio della Croce nel venerdì è una cerimonia
lunghissima e poi la gioia che esplode nella notte di Pasqua nei canti, nella danza.
La danza è importante, perché coinvolge tutti, sin dall’ingresso, all’offertorio,
nei momenti principali dell’Eucaristia: la gente si muove, si muove con tutto il corpo.
Ci sono dei bambini e delle donne – un po’ meno gli uomini – che partecipano anche
con divise e abiti particolari…. C’è una bella coreografia che crea questo clima di
grande gioia. (mg)