Il governo italiano presenta la riforma del mercato del lavoro: produttività e
occupazione
Efficienza, equità, stabilità: è la ricetta della riforma del mercato del lavoro illustrata
oggi alla stampa in una conferenza congiunta dal presidente del Consiglio Monti e
dal ministro del Welfare Fornero. Il testo è stato già trasmesso al Quirinale che
si pronuncerà sulla fiducia, mentre i punti più delicati del ddl sono al vaglio dei
segretari dei partiti che sostengono il governo. Rammarico espresso dalla Fornero
per non aver ottenuto l’assenso di tutte le parti sociali. Roberta Barbi:
Quella
del mercato del lavoro sarà una riforma storica per l’Italia: ne è convinto il governo
che l’ha presentata oggi come una legge per “gli anni futuri”. Tra i punti più delicati,
la modifica dell’articolo 18 che, il ministro ElsaFornero definisce
“una grande conquista del passato, ma il mondo, intanto, è cambiato”:
“Attraverso
una modifica dell’articolo 18 equilibrata, non blindiamo più il lavoratore a quel
particolare posto di lavoro, quindi non diciamo più: una volta che l’hai conquistato
è tuo per sempre; ma ci possono essere circostanze nelle quali c’è un distacco tra
il lavoratore e il datore di lavoro”.
Sulla flessibilità in uscita dal
mercato del lavoro il governo assicura garanzie e spiega quale sarà il ruolo del giudice:
la tutela dei lavoratori più discriminati, prevedendo, nel caso di licenziamento disciplinare
illegittimo, cioè di insussistenza della causa economica, il reintegro o un indennizzo
compreso tra le 12 e le 24 mensilità. I processi, inoltre, saranno più brevi. Sulla
flessibilità in entrata il governo annuncia incentivi alle imprese e una riorganizzazione
dei contratti: l’indeterminato sarà prevalente, preceduto da un periodo di apprendistato,
il determinato costerà di più e sarà lotta dura contro le forme più “cattive” come
i co.co.co, il lavoro a chiamata e alcune partite Iva. Innovata la parte sugli ammortizzatori
sociali, che comprende anche la cassa integrazione e alcuni interventi in favore degli
anziani e degli incentivi all’occupazione. La riforma comprende tre deleghe: i tirocini
formativi, le politiche attive per i servizi del lavoro di competenza delle Regioni,
e l’apprendimento permanente. Esclusa, per ora, la delega sui dipendenti pubblici,
che sarà inserita in seguito. Un occhio di riguardo, infine, è stato riservato ai
giovani e alle donne: il ministro Fornero cita, ad esempio, l’abolizione delle cosiddette
“dimissioni in bianco”. Ora l’auspicio del governo è che la riforma affronti un iter
parlamentare il più rapido possibile.