Uruguay. I vescovi: la Pasqua incrementi il rispetto per la vita
“Nella Pasqua celebriamo la vittoria di Gesù sulla morte e questo ci aiuti a crescere
nell’amore e nel rispetto della vita di tutte le persone”: è l’auspicio espresso dal
Consiglio permanente della Conferenza episcopale dell’Uruguay (Ceu), in un messaggio
per la Settimana Santa. In particolare, i presuli fanno riferimento “ai crimini commessi
contro pazienti in terapia intensiva, totalmente indifesi”. Nei giorni scorsi, infatti,
due infermieri di due ospedali di Montevideo sono stati arrestati dopo aver confessato
di aver ucciso almeno 16 degenti in terapia intensiva. La soppressione dei pazienti
avveniva tramite un’iniezione di morfina ed aria. “Preghiamo per coloro che hanno
visto la propria vita spezzata – scrive la Ceu nel suo messaggio – per le loro famiglie
sofferenti, ma anche per chi ha causato queste morti”. “Insieme a tutta la società
uruguayana – si legge ancora nel testo – confidiamo in soluzioni che contribuiscano
al rafforzamento della fiducia negli organismi della sanità”. E “con la stessa sensibilità”,
i vescovi ricordano anche “il dibattito sulla depenalizzazione dell’aborto”: nel dicembre
scorso, infatti, il Senato del Paese ha approvato un progetto di legge che attribuisce
alla madre la possibilità di decidere l’interruzione di gravidanza entro le prime
12 settimane dalla data di concepimento, come sua scelta esclusiva, mentre non esistono
limiti di tempo in casi speciali come lo stupro o la diagnosi di gravi malattie del
feto. Prossimamente, il disegno di legge passerà all’approvazione della Camera dei
deputati. “Anche in questo caso si tratta di vite umane indifese – sottolinea la Ceu
– Ribadiamo la nostra convinzione, avallata dalla scienza, che ciascuna vita in gestazione
è quella di un essere umano che vuole nascere e svilupparsi in tutte le dimensioni
dell’esistenza, così da partecipare con tutti i suoi diritti e doveri alla vita della
nostra società”. Per questo, i vescovi uruguayani esortano “credenti e non credenti”
a maturare un maggior rispetto ed amore per la vita. (I.P.)