Onu, allarme umanitario in Mali: 200 mila in fuga dal conflitto
La crisi politica e militare che ha colpito il Mali ha costretto alla fuga almeno
200 mila civili. In migliaia premono ormai alle frontiere dei Paesi limitrofi: Mauritania,
Burkina Faso e Algeria. L’allarme per un peggioramento delle condizioni dei profughi
è stato lanciato dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati e dal Programma alimentare
mondiale. Ad essere coinvolti nell’emergenza sono anche 140 bambini assistiti da "Sos
Villaggi dei bambini", una onlus che dal 1987 si occupa dei disagi dell’infanzia in
questo Paese africano. Stefano Leszczynski ha intervistato la responsabile
delle comunicazioni, Elena Cranchi:
R. – Purtroppo,
come spesso accade in queste emergenze, le informazioni che ci arrivano sono innanzitutto
poche e inoltre provengono direttamente dal villaggio. Le ultime informazioni a nostra
disposizione risalgono a qualche giorno fa e riguardano proprio l’evacuazione. Abbiamo
tre villaggi Sos in Mali, e sono situati nella parte meridionale del Paese. Gli scontri
di cui siamo a conoscenza riguardano una parte settentrionale, dove i tuareg stanno
effettivamente cercando di ottenere l’indipendenza del Mali, anche se poi le ultime
notizie parlano di gruppi islamici che sarebbero dietro all’iniziativa dei tuareg.
Uno di questi villaggi, quello di Sokura Mopti, si trova proprio in una zona strategica,
perché è situato sul fiume Niger e si trova accanto alla capitale. E’ una zona che,
quindi, è stata fatta evacuare per problemi di sicurezza.
D. – Per il momento,
sono riusciti a tamponare le emergenze?
R. – Per noi, l’importante è aver messo
al sicuro i bambini. Vedremo poi quali saranno le sorti di questo villaggio: se riuscirà
ad aprire nuovamente e ad accogliere questi bambini o se questi dovranno essere divisi.
La sola cosa che mi sento di dire è che quando accadono queste cose, bisogna pensare
che i bambini che vengono accolti nei nostri villaggi "Sos" ritrovano comunque una
certa stabilità. I primi a essere colpiti, lo ricordo, sono sempre i bambini, perché
i traumi che hanno subito si vanno poi ad aggiungere ad altri traumi. (vv)