2012-04-03 12:16:23

Messaggio vaticano per la festa buddista del Vesakh: formare i giovani al dialogo tra fedi diverse


Dove viene seminata l’educazione, fiorisce la pianta del dialogo tra culture e religioni diverse. È la sostanza del Messaggio che il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso firma in occasione della tradizionale Festa di Vesakh Hanamatsuri, la più importante per i buddisti. Il contenuto del Messaggio nel servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

Se si vogliono donne e uomini in grado di vedere domani il mondo come un luogo dove la fraternità è un valore possibile, bisogna cominciare a formarli oggi dai banchi di scuola. È lì, “nelle aule di tutto il mondo” – inizia il Messaggio del dicastero vaticano – che “sempre più” studenti appartenenti a varie religioni e credenze “siedono fianco a fianco, imparando gli uni con gli altri e gli uni dagli altri. Questa diversità – si constata – pone sfide e suscita una riflessione più profonda sulla necessità di educare i giovani al rispetto e alla comprensione delle credenze e pratiche religiose altrui” ed essere "pronti ad unirsi a coloro che appartengono ad altre religioni per risolvere i conflitti e promuovere amicizia, giustizia, pace ed un autentico sviluppo umano”.

Con Benedetto XVI – affermano i firmatari del Messaggio, il cardinale Jean Luois Tauran e l’arcivescovo Pier Luigi Celata – “riconosciamo che la vera educazione può favorire un’apertura al trascendente ed a coloro che ci circondano. Laddove l’educazione è una realtà, c’è un’opportunità di dialogo, di interrelazione e di ascolto ricettivo degli altri”. È questo quindi il clima ideale nel quale i giovani “imparano a crescere nella stima per i loro fratelli e sorelle le cui credenze e pratiche differiscono dalla propria”. E quando ciò accade, si sottolinea, “ne deriva la gioia di essere persone solidali e compassionevoli, chiamate a costruire una società giusta e fraterna dando così speranza al futuro”.

Il Messaggio mette in luce che la religione buddista sa trasmettere ai giovani “la necessaria saggezza di astenersi dal danneggiare gli altri e di vivere una vita di generosità e compassione, una pratica – viene rimarcato – che deve essere apprezzata e riconosciuta come un dono prezioso per la società”. Questo, allora, termina il Messaggio, diventa “un modo concreto con il quale la religione contribuisce a educare le giovani generazioni, a condividere la responsabilità e cooperare con gli altri”.







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