Benedetto XVI ai giovani della Gmg di Madrid 2011: siate missionari di Cristo
Un invito ai giovani ad essere senza riserve “missionari di Cristo” nella società
contemporanea. Lo ha rivolto Benedetto XVI ai circa 5000 giovani dell’arcidiocesi
di Madrid, incontrati stamani in Aula Paolo VI. I ragazzi, accompagnati tra gli altri
dall’arcivescovo della capitale spagnola, il cardinale Antonio Maria Rouco Varela,
sono giunti in Vaticano per ringraziare il Pontefice per il viaggio apostolico a Madrid,
in occasione della Giornata mondiale della gioventù dell’agosto 2011, dedicata al
tema: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”. Un viaggio che ha portato
la grazia della presenza del Papa “nella nostra vita e nella nostra patria”, ha detto
il cardinale Rouco Varela, salutando il Santo Padre e ricordando anche la sua recente
visita in Messico e a Cuba. Il servizio di Giada Aquilino:
I giovani, “protagonisti
e principali beneficiari” delle Giornate mondiali della gioventù. A loro Benedetto
XVI ha rivolto il proprio pensiero, ricordando colui che ha dato “impulso vigoroso”
a quei raduni così speciali in tutto il mondo, Giovanni Paolo II, di cui il Papa oggi
ha ricordato “il suo passaggio al cielo”: Karol Wojtyla moriva infatti esattamente
sette anni fa, il 2 aprile del 2005.
Ringraziando poi tutti gli organizzatori
e i partecipanti alla Gmg di Madrid, il Pontefice ha ricordato l’“importante evento
ecclesiale” della scorsa estate, confessando che - quando gli si richiamano alla mente
quei giorni “indimenticabili” - il suo “cuore si riempie di gratitudine a Dio”. Con
l’accoglienza e l’ospitalità prestategli, “la fede e la gioia dei giovani” - ha detto
il Santo Padre - sono divenute “segni eloquenti del Cristo risorto”. D’altra parte,
ha proseguito Benedetto XVI, la Gmg può essere compresa “solo alla luce della presenza
dello Spirito Santo nella Chiesa”, che “continua a dare respiro al cuore”, testimoniando
“le meraviglie di Dio”, come a Pentecoste. Quindi un’esortazione ai giovani, “chiamati
a cooperare in questo compito esaltante”, aprendosi a Dio “senza riserve”:
“Cristo
os necesita a su lado para extender y edificar su Reino de caridad….” “Cristo
ha bisogno di noi al suo fianco per estendere ed edificare il suo Regno di amore.
Questo è possibile - ha ricordato Benedetto XVI - se avete Cristo come il migliore
degli amici”, conducendo una “vita secondo il Vangelo”, con coraggio e fedeltà. In
questa avventura, ha spiegato il Papa ai giovani, “non risparmiatevi”, anche se qualcuno
potrebbe supporre che questa è un’impresa “che supera capacità e talenti”. Occorre
chiedersi a cosa il Signore ci chiama e come lo si possa aiutare: “tutti voi - ha
aggiunto - avete una vocazione” pensata apposta per la felicità e la santità.
“Cuando
uno se ve conquistado por el fuego de su mirada…” “Quando si è conquistati
dal fuoco dei suoi occhi, nessun sacrificio appare grande per seguire e offrire il
meglio di sé” al Signore, proprio come fecero - ha ricordato il Papa - i Santi “diffondendo
la luce di Dio e la potenza del suo amore, trasformando il mondo in una casa accogliente
per tutti”.
“Queridos jóvenes, como aquellos apóstoles de la primera hora..." “Cari
giovani - ha proseguito - come gli apostoli della prima ora siate missionari di Cristo
tra i vostri parenti, amici e conoscenti, nel vostro ambiente di studio o di lavoro,
tra i poveri e gli ammalati”, parlando del suo amore e della sua bontà con semplicità,
“senza complessi né timori”: Cristo stesso, ha assicurato, “vi darà la forza”. Serve
quindi un rapporto frequente e sincero col Signore, accettando sia le speranze, sia
i dolori propri e degli altri. L’esortazione del Pontefice è stata quindi quella a
“compiere ogni sforzo, senza riserve, per garantire” che coloro che ci circondano
scoprano e incontrino personalmente il Signore e la sua Chiesa.
Rammentando
poi la Settimana Santa appena iniziata, Benedetto XVI ha invitato i giovani a unirsi
“pienamente” al Redentore, nel ricordo della solenne Via Crucis della Gmg, facendosi
carico anche “del dolore e dei peccati del mondo, per capire meglio l’amore di Cristo
per l’umanità”: perché Dio ama l’uomo e - ha spiegato - ha mandato suo Figlio “non
per condannare”, ma per donarci una vita “piena” e significativa. Quindi lo sguardo
di Benedetto XVI si è rivolto alla prossima Giornata mondiale della gioventù, a Rio
de Janeiro, che - ha detto - sarà senza dubbio “una pietra miliare nel cammino della
Chiesa, sempre giovane, che vuole ampliare l’orizzonte delle nuove generazioni con
il tesoro del Vangelo”. Insomma una “nuova e gioiosa esperienza di Cristo risorto”.