Mali: continuano ad avanzare i tuareg. La giunta militare chiede aiuto
Si aggrava la crisi in Mali, dove nella notte i ribelli tuareg hanno conquistato la
città di Kidal, nel nord-est del Paese. Una situazione definita “critica” dallo stesso
Amadou Sanogo, capitano della giunta militare che lo scorso 21 marzo ha spodestato
il presidente legittimo Toumani Touré, proprio per le presunte inefficienze conto
la rivolta dei tuareg. Con la presa di Kidal, i tuareg controllano ormai la quasi
totalità del nord-est del Paese, che considerano il loro territorio d’origine. La
città, situata a mille chilometri dalla capitale Bamako, è stata presa dal gruppo
islamico Ansar Dine, con il sostegno di alcuni elementi del Movimento nazionale per
la liberazione dell’Azawad (Mlna). I due gruppi sono attualmente alleati contro l’esercito
maliano per questioni di opportunità: l’Mlna, laico, non condivide infatti né l’obiettivo
dell’Ansar Dine di instaurare la legge islamica nel Paese, né i contatti del gruppo
con l’Aqmi, la frangia di Al-Qaeda che opera nel maghreb. E mentre fonti non confermate
parlano di un imminente attacco anche nella città nordoccidentale di Gao, il capitano
Sanogo invoca l’aiuto dei Paesi “amici del Mali, per salvare la popolazione civile
e l’integrità territoriale della nazione”. Intanto una delegazione della giunta ha
incontrato per la prima volta a Ouagadogou il presidente del Burkina Faso, Blaise
Compaoré, nominato mediatore della crisi dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa
occidentale. L’organizzazione ha minacciato un “embargo diplomatico e finanziario”
al Mali in caso di un mancato ritorno all’ordine costituzionale entro lunedì. (A
cura di Michele Raviart)