2012-03-31 08:45:47

Haiti: i Gesuiti denunciano la tratta di migranti e incendi dolosi


A febbraio 3353 haitiani, tra cui 1032 donne e 345 bambini, sono stati vittima della tratta di migranti alla frontiera settentrionale fra Haiti e la Repubblica Dominicana: a denunciarlo è l’ufficio del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (Jrs) di Ouanaminthe (Haiti) che lancia l’allerta sull’aumento del fenomeno. Fra i trafficanti - riferisce l'agenzia Misna - ci sono anche donne che si spacciano per le madri di neonati vittime della tratta di cui i genitori hanno perso le tracce. Sempre più spesso vengono inoltre utilizzate le località di confine di Mechor e Capotile, prive di controlli da parte delle autorità di entrambi i Paesi. La crescita della tratta alla frontiera nord si deve in parte alla chiusura, un anno fa, del vecchio ponte di confine decisa da Santo Domingo, tra le proteste di Port-au-Prince. La Commissione dei diritti umani della zona nord della Repubblica Dominicana ha avvertito a più riprese che il Paese rischia sanzioni internazionali se non porrà un freno al traffico di esseri umani. Inoltre - riporta l'agenzia Fides - il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati ha pubblicato la denuncia di un “Collettivo” che riunisce alcune organizzazioni della società civile di Haiti su quanto successo lo scorso 24 marzo: una serie di incendi "sospetti" in alcuni campi per gli sfollati della capitale haitiana, Port au Prince. Dietro agli incendi ci sarebbero alcuni proprietari dei terreni su cui sono stati allestiti i campi per gli sfollati (tendopoli) dopo il terremoto del 12 gennaio 2010, che intendevano allontanare le persone sfollate. (R.P.)







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