2012-03-31 15:12:23

Elezioni parlamentari in Myanmar, nel segno della democratizzazione


Domani, in Myanmar, la ex Birmania, si vota per eleggere 45 parlamentari. Alle elezioni, per la prima volta dal 1990, potrà partecipare anche la Lega Nazionale per la Democrazia (Nld), principale partito di opposizione, guidato dal premio Nobel per la Pace 1991 Aung San Suu Kyi. Sull’importanza di questa decisione, Davide Maggiore ha ascoltato l’opinione di Beaudee Zawmin, direttore dell’Euro-Burma Office ed esponente dell’opposizione:RealAudioMP3

R. – It is a very significant step because …
E’ un passo significativo perché per il processo di democratizzazione in Birmania, queste elezioni sono molto importanti. Non ci preoccupa chi sieda in parlamento; siamo preoccupati perché l’opposizione, perché tutti dovrebbero partecipare alla democratizzazione in Birmania. Quindi, questo è un primo, il più importante passo perché l’Nld possa partecipare, insieme ad altri gruppi di opposizione: non si tratta soltanto dell’Nld, ci sono anche altri partiti di minoranze etniche coinvolti in questo processo. Noi pensiamo che questa sia la strada giusta.

D. – Quindi, lei pensa che questo sia un primo passo e che altri possano seguire?

R. – Yes, we are expecting that. …
Si, è questo che ci aspettiamo, ed è per noi motivo di grande attenzione. Questo è l’inizio della democratizzazione in Birmania, perché ci saranno cambiamenti, nel corso del prossimo anno: gradualmente, lentamente ma nella direzione giusta. Considerando che abbiamo vissuto sotto un regime militare per 50 anni, certo non ci si può aspettare che cambi tutto insieme.

D. – Sono stati invitati anche osservatori esterni a scrutinare le elezioni. Lei pensa che questo possa essere un contributo per il corretto svolgimento delle elezioni?

R. – Somehow it will help, because the government wants to show the International …
In qualche modo sicuramente sì, perché il governo ci tiene a dimostrare alla comunità internazionale che è intenzionato ad apportare cambiamenti, vuole far vedere che realmente intende riformare il sistema birmano: per loro è necessario ottenere questo riconoscimento della comunità internazionale. Per questo hanno invitato osservatori internazionali ad essere presenti. Anche se per la gente della Birmania è molto importante essere parte del processo elettorale, come è anche importante per l’Nld partecipare a queste elezioni, lei deve però tenere presente che si tratta di 45 seggi, e dal punto di vista del governo, questi 45 seggi sono veramente una minoranza, una parte veramente piccola … Il riconoscimento da parte della comunità internazionale è molto più importante dei 45 seggi. Ecco perché penso che le elezioni si svolgeranno in maniera tranquilla, senza persecuzioni e senza manipolazione del voto.

D. – Inoltre, anche nel nuovo parlamento il 25 per cento dei seggi saranno riservati ai militari. Sono ancora le forze militari a detenere la “quota” maggiore del potere, sia di quello economico sia di quello politico?

R. – That’s the main concern…
Questa è la preoccupazione maggiore, Aung San Suu Kyi è preoccupata per questo. Perché, se si riserva il 25 per cento dei seggi per i militari, questo significa che il sistema non è molto democratico. Tutti i legislatori in parlamento devono essere votati dal popolo, e questo è quello che Aung San Suu Kyi sta sottolineando. Dobbiamo però anche comprendere che i militari attualmente sono la maggioranza in parlamento; per questo è necessario che il processo di democratizzazione segua la direzione giusta. L’Nld deve collaborare con i gruppi etnici d’opposizione, e tutti insieme devono collaborare con i militari. Un cambiamento nella Costituzione è importante per l’opposizione, per avviare un sistema più democratico in Birmania. Sarà un processo lungo e la gente dovrà impegnarsi molto per questo.

D. – Qualora ci fosse un esito equo e pacifico delle elezioni, gli Stati potrebbero revocare le sanzioni imposte all’attuale governo…

R. – The sanctions are based …
Le sanzioni si basano su quello che accade in Birmania. Quindi, qualsiasi cosa possa accadere in quanto a riforme e cambiamenti, in Birmania, bisognerà chiedersi quale parte delle sanzioni vada revocata. Sarà un processo lento, perché Aung San Suu Kyi ha chiesto alla comunità internazionale di mantenere le sanzioni finché i cambiamenti non saranno irreversibili. Se ci saranno cambiamenti positivi in Birmania, perché no? Sarà un bene per la Birmania e sarà un bene per il nostro popolo birmano.

D. – In quale modo la comunità internazionale può contribuire a promuovere la democrazia in Birmania?

R. – It’s critical for International community…
E’ difficile per la comunità internazionale impegnarsi con il governo della Birmania, con il partito all’opposizione e con i gruppi etnici. La questione birmana è piuttosto complessa: non si tratta soltanto di opposizione e governo; abbiamo anche la componente etnica che sta lottando per il rispetto dei suoi diritti. In un sistema democratico, ciascuno deve poter partecipare; senza il contributo delle minoranze etniche, come si può raggiungere un qualsiasi risultato? (gf)







All the contents on this site are copyrighted ©.