Congresso Acli: aumenta povertà e disoccupazione in Sicilia
La percentuale di famiglie siciliane che giudicano le risorse economiche a loro disposizione
ormai scarse o insufficienti sono aumentate: nel 1993 lo pensavano poco più del 49%,
adesso è il 56,8%. Lo dicono i dati delle Acli nazionali, elaborati in questi giorni.
“Rigenerare comunità per ricostruire il Paese” è il tema del 24.mo Congresso nazionale
delle Acli che si è svolto oggi a Palermo, nel corso del quale è stato diffuso il
dossier statistico relativo alla Sicilia che attinge anche a dati Istat e della Banca
d’Italia. Nel 2010, nell’isola, un giovane su tre non ha lavorato. Il 38% dei giovani
di età compresa tra i 15 e i 34 anni non lavora né studia e questa tendenza tende
ad essere più marcata tra coloro che hanno bassi livelli di istruzione. In Italia,
secondo il dossier, le persone scoraggiate che non trovano più un’occupazione, ma
sono disponibili a lavorare, sono un milione e trecentomila: di questi, il 65% è residente
nel Sud. Le più scoraggiate sono le donne giovani delle regioni del Sud: il tasso
di attività delle donne tra i 25 e i 34 anni nella graduatoria regionale, infatti,
trova la Sicilia al penultimo posto con il 42,6%. Di “politica come dovere civico
e come servizio per il bene comune”, ha parlato il presidente regionale delle Acli,
Santino Scirè: “Quella che vogliamo fare – ha detto Scirè - è la politica come passione
civile come la definiva La Pira o come don Sturzo, che la concepiva come servizio
a vantaggio del cittadino e non come strumento per conquistare benefici privati. La
Chiesa non ha esitato nel definire l’azione politica come una forma di carità, una
vocazione nel senso pieno della parola”. Al Congresso è intervenuto il cardinale di
Palermo Paolo Romeo: “Il cattolico deve pensare che è un costruttore del Regno di
Dio in mezzo agli uomini. Dobbiamo cercare di far risplendere la luce di Cristo senza
imporla – ha dichiarato ai cronisti l’arcivescovo del capoluogo siciliano - ma dobbiamo
farla risplendere in modo chiaro nelle nostre vite mentre purtroppo, a volte, ci limitiamo
ad affermare principi ma poi nella propria vita si transige molto. Dobbiamo aiutarci
come cattolici all’autenticità della fede, alla chiarezza della nostra testimonianza
e soprattutto ad essere operatori di pace di un mondo migliore”. Sulle prossime elezioni
amministrative che si terranno a Palermo, il cardinale Romeo ha aggiunto: “La città
e la nostra isola, ha bisogno di rivitalizzarsi nel suo tessuto sociale. Abbiamo bisogno
di chiarezza di programmi, di concretezza, di piedi per terra: dobbiamo sapere come
sognare a lungo termine la città, ma dobbiamo anche sapere cosa si può fare nei prossimi
cinque anni”. Per il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, “il nostro Paese
sta vivendo una fase drammatica. Chiediamo alle Istituzioni di farsi carico di questa
situazione. In vista delle elezioni politiche dell’anno prossimo, l’appello che facciamo
è che non ci si concentri solo sulle questioni relative alle modalità di riorganizzazione
dei partiti, ma si pensi ai contenuti e a quali strategie di medio e lungo periodo
si hanno in testa, perché una politica che è solo tattica oggi non sarebbe più sufficiente
rispetto ai bisogni del Paese”. “Il primo suggerimento – aggiunge Olivero – è quello
di un piano straordinario per l’occupazione giovanile: la riforma del mercato del
lavoro può portare a maggiore equità, speriamo, ma non certo a una maggiore occupazione.
Bisogna dare sgravi alle imprese che assumono giovani, bisogna mettere i giovani nelle
condizioni di accedere al credito e avere formazione professionale. Il favorire la
flessibilità in uscita poi, è a parer nostro, in questo momento in Italia, una follia.
Dobbiamo incentivare quelle imprese che assumono persone over 50, accompagnando questi
processi con percorsi formativi continui, non solo nel momento di crisi, perché la
persona a quel punto è debole e non è più predisposta a mettersi in formazione”. (Da
Palermo, Alessandra Zaffiro)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVI no. 91