L'8 per mille alla Chiesa cattolica anche per sostenere opere di carità in Terra Santa
“C’è bisogno di far capire agli italiani quanto sia importante la ricaduta dell’8x1000
nel mondo e nello specifico, in Terra Santa. Basta venire qui e vedere quanto bene
fanno questi fondi”. Così parla all’agenzia Sir, Matteo Calabresi, responsabile del
Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica della Cei,
in riferimento al suo viaggio intrapreso con un gruppo di giornalisti della Federazione
italiana settimanali cattolici (Fisc). Il fine era quello di visitare alcuni progetti
finanziati anche dalla Conferenza episcopale italiana, grazie ai fondi dell’8x1000,
visita che si conclude oggi a Gerusalemme. “Vogliamo far conoscere questi progetti
agli italiani e stiamo pensando, per il prossimo anno, a reportage sulle opere in
Terra Santa per ribadire l’importanza del sostegno alla Chiesa cattolica, necessario
a proseguirle”, spiega ancora Calabresi. A fargli da eco, le parole di mons. Rodolfo
Cetoloni, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, in questi giorni in pellegrinaggio
in Terra Santa. “È necessario che all’interno delle chiese, delle diocesi, delle nostre
parrocchie ci siano persone che abbiano una conoscenza più diretta della Terra Santa”.
Il prelato, da anni impegnato in iniziative solidali per le comunità cristiane locali,
auspica che tale impegno venga “condiviso da sempre più Chiese “perché, spiega al
Sir, “da questa conoscenza deriva poi l’interesse e il coinvolgimento e l’aiuto ai
nostri fratelli di qui”. Ieri, mons. Cetoloni ha incontrato il gruppo di giornalisti
della Fisc. A loro il vescovo ha chiesto “un’informazione del positivo”, ovvero un
maggior interesse per le opere buone. “Impegnatevi – ha detto – a ricreare la giusta
attenzione sulle vicende della Terra Santa. Stimolate la riflessione, anche critica,
sulla situazione, mostrando anche come con poco qui si riesce a fare molto. Lavorate
per far conoscere le situazioni di dialogo, di bene e di solidarietà. (G.M.)