2012-03-30 16:28:30

Dialoghi in cattedrale: intervista con il cardinale Betori


Considerare il male dall'ottica dell’amore di Cristo, perché soltanto Lui ci conduce oltre, e ci invita a rivolgere il nostro desiderio al bene. Su questo hanno riflettuto, nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e lo psichiatra Vittorino Andreoli, nell’ultimo incontro dei Dialoghi in Cattedrale, incentrato su "La proposta educativa di fronte al problema del male". Il commento del cardinale Betori nel servizio di Marina Tomarro:RealAudioMP3

"Bisogna innanzitutto prendere atto che la cultura nella quale viviamo ha reso molto oscuro il confine tra bene e male: vengono a mancare, oggi, quei criteri oggettivi che permettono appunto una delimitazione condivisa di queste due realtà, così che ognuno sposta il confine. Ciò che va ad emergere sono i due punti estremi, che però non assumono più - nel giovane soprattutto – la connotazione del bene e del male, quanto piuttosto del piacere e dell’orrore. Questa è una costatazione negativa, al quale dobbiamo reagire però con la proposta di Gesù: non partire dalle definizioni ma partire da una esperienza concreta di incontro con il bene, che è Lui stesso, e dalla capacità di amare il bene.

E il cardinale Betori, nel suo intervento, ha detto che uno dei modi di contrastare il male è proprio quello di testimoniare sempre la verità e avere il coraggio di lottare per essa anche quando il mondo la rifiuta:

"Con questo direi che il Santo Padre, Benedetto XVI, ci è molto di aiuto, proprio nel momento in cui riconduce al problema della verità e, ahimè, del suo contrario che oggi è il relativismo, quello che è la radice delle problematiche della cultura contemporanea. Una verità, per altro, da riconquistare in quella prospettiva personalistica con cui Gesù dice di se stesso: 'Io sono la via, la verità e la vita'”.

E il porporato ha concluso invitando i presenti a non avere mai paura del male e di affidarsi a Dio padre buono che ci aiuta nelle difficoltà:

"E’ il volto che Gesù ci ha dato di Dio e così ci insegna a chiamarlo nella preghiera. Quindi, è proprio guardando Gesù e lasciandoci custodire - indicare una strada da Lui - che possiamo scoprire il vero volto di Dio che, appunto, non è solo Colui che ci genera ma Colui che ci educa, ci perdona e ci riaccoglie in ogni momento della nostra vita".

All’incontro era presente anche lo psichiatra, Vittorino Andreoli, che ha spiegato come il male sia legato al destino dell’uomo e in molti casi, quindi, non è evitabile. Ma il modo migliore per contrastarlo e vincerlo, ha proseguito, è quello di educare le nuove generazioni al bene e alla speranza, perché solo quella è la giusta cura contro la paura e l’insicurezza del futuro. (cp)







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