I cristiani armeni di Siria: sosteniamo i principi di giustizia, umanità e pace
Preghiera e attesa, timori e speranze: con questi sentimenti la piccola comunità armena
in Siria, perlopiù cristiana, vive l’attuale fase storica del Paese, contrassegnata
da violenze, proteste, aspirazioni alla libertà e ai più elementari diritti. Lo riferisce
l’agenzia Fides facendo un quadro degli armeni che vivono in Siria, che ricevono sostegno
e solidarietà da tutti i confratelli in altre nazioni del mondo. Attualmente in Siria
vivono circa 60.000-80.000 armeni, concentrati principalmente ad Aleppo, ma presenti
anche a Damasco, Latakia, Kessab, Der Zor, Qamishli, Raqqa. “Per la maggior parte
- spiega a Fides un fedele armeno siriano, che preferisce mantenere l’anonimato -
gli armeni mantengono una posizione di neutralità nei confronti della crisi siriana
ed è questa la posizione ufficiale della Chiesa armena. Molti fedeli preferiscono
comunque la stabilità: un cambiamento fa paura, si teme una teocrazia islamica o uno
stato di illegalità e instabilità”. A livello individuale, comunque, vi sono membri
della comunità che partecipano alle proteste e si sono uniti all’opposizione, come
hanno fatto anche alcuni alawiti, assiri e curdi. In generale, vi sono timori per
il futuro delle comunità cristiane armene: in Siria, come in Medio Oriente, sono spesso
percepite come “persone di passaggio nel Paese”. Ma, prosegue la testimonianza riportata
da Fides, “se non si riesce a concepire gli armeni come parte integrante del tessuto
sociale in Siria già oggi, come si potrà garantire il futuro della comunità domani?”.
Si tratta dunque “di un periodo di incertezza per la comunità armena siriana”, riconosciuta
ufficialmente come “comunità religiosa” e non come “comunità etnica”: “come cristiani
armeni in questo Paese - conclude il fedele siriano - vogliano sostenere i principi
di giustizia, umanità, pace e i diritti degli indigenti, rifiutando oppressione, ingiustizia
e violenza”. (G.A.)