Giappone: l'arcivescovo di Nagasaki condanna la pena di morte
La società giapponese "crede nel concetto di 'occhio per occhio, dente per dente'.
Ma in questo modo rischia di rimanere cieca e di morire di fame". A parlare è l'arcivescovo
di Nagasaki, mons. Giuseppe Mitsuaki Takami, che commenta all'agenzia AsiaNews le
tre condanne a morte confermate oggi dal ministro nipponico della Giustizia. "Non
posso parlare dei singoli casi, perché i dettagli non sono noti - continua il presule
- ma di certo quella contro la pena di morte è una battaglia che va combattuta". Il
Giappone ha eseguito oggi la condanna a morte di 3 detenuti, quasi due anni dopo le
ultime esecuzioni capitali avvenute nel luglio 2010. I tre, tutti impiccati in prigioni
diverse, erano stati riconosciuti colpevoli di vari omicidi. Secondo il ministro Ogawa,
la pena di morte è sostenuta da oltre l'80 % della popolazione; tuttavia, le impiccagioni
in Giappone sono sempre accompagnate da grandi polemiche. In prima fila contro le
esecuzioni c'è da sempre la Chiesa cattolica: "Noi vescovi, tutti i vescovi giapponesi,
siamo d'accordo con l'abolizione della pena di morte: non c'è alcuna differenza fra
le nostre posizioni. Perché anche se a morire sono degli assassini, nella loro morte
si verifica un nuovo omicidio: questa volta commesso dallo Stato. Bisogna rinnovare
l'umanità del senso della vita in comune: dobbiamo tornare a considerarci tutti figli
di Dio". Secondo mons. Takami "non si tratta soltanto di ragionamenti filosofici o
religiosi. Va considerato che nel comminare la pena di morte si prende la decisione
più pesante che un uomo possa prendere. E il sistema giuridico giapponese non è perfetto:
si possono verificare anche degli errori giudiziari. In effetti se ne sono verificati
molti, in passato. E da un'impiccagione non si può tornare indietro". L'arcivescovo
di Nagasaki lotta da molti anni per far rifiorire l'amore per la vita nel suo Paese:
"Insieme agli altri vescovi della Conferenza episcopale abbiamo pubblicato qualche
tempo fa un testo intitolato 'Uno sguardo sulla vita'. Il Giappone deve riscoprire
l'importanza e la bellezza del più grande dono di Dio, e la deve smettere con la mortificazione
dell'uomo". Una parte della Conferenza episcopale, conclude il presule, "sta lavorando
a una sessione di studio e di preghiera per chiedere di nuovo al governo l'abolizione
della pena di morte. È una battaglia che possiamo prevedere molto dura, ma che non
possiamo esimerci dal combattere". (R.P.)