Disagi per i rifugiati: domande d'asilo in crescita. Rapporto Centro Astalli 2012
E’ stato presentato a Roma il Rapporto annuale 2012 della Fondazione Centro Astalli.
Il documento presenta una fotografia aggiornata sulla condizione di circa 32.600 rifugiati
e richiedenti asilo che nel 2011 si sono rivolti alla sede italiana del Servizio dei
Gesuiti per i Rifugiati. Tra i dati più rilevanti spicca il raddoppio dei migranti
che si sono rivolti al Centro Astalli rispetto all’anno precedente. Un aumento dovuto
all’interruzione della pratica dei respingimenti e alla grave crisi economica che
si è abbattuta con maggior violenza sui più vulnerabili. Stefano Leszczynski ha
intervistato mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes:
R. – Certamente
serve la consapevolezza che i richiedenti asilo sono cresciuti in questi anni e cresceranno
sempre di più, soprattutto quelli provenienti da un continente – l’Africa – che ci
è vicino di casa. Quindi non si può più affrontare il tema dei richiedenti asilo e
della protezione internazionale semplicemente attraverso l’emergenza e l’improvvisazione,
ma serve un piano e un progetto strutturale che coinvolga tutti i porti più importanti
del contesto italiano e che comprenda – sul piano dell’integrazione – dei percorsi
di accompagnamento nelle diverse città italiane. Su questo tema bisogna escludere
ogni forma di ideologia che devia l’attenzione da queste persone, che sono invece
una risorsa importante nella ricostruzione di una democrazia in Europa e di una qualità
della democrazia in Italia.
D. – Spesso, tra l’altro, queste persone sono
spinte alla fuga a causa di conflitti in cui l’Europa è, in un certo modo, coinvolta…
R. – Abbiamo un doppio dovere nell’accoglienza. Un primo dovere perché queste
vittime sono vittime non solo di una guerra, ma poi sono vittime anche di una guerra
che tante volte è cresciuta ed è avvenuta a causa di potenze europee, o di altre potenze
mondiali. Su questo credo anche il diritto internazionale debba essere molto attento
per quantificare anche il dovere e l’impegno dei diversi Stati in ordine proprio alla
richiesta di asilo e alla costruzione di percorsi nuovi in questo senso. (mg)