2012-03-28 14:41:38

Tensioni al confine del Sud Sudan. Preoccupato il nunzio, mons. Boccardi


Dopo due giorni di scontri, ieri sera, sono cessati i combattimenti tra le truppe del Sudan e del Sud Sudan lungo le zone petrolifere di confine contese tra i due Paesi. Intanto cresce la preoccupazione – esternata anche dal nunzio apostolico mons. Leo Boccardi – per il rinvio della visita nella capitale del Sud del presidente sudanese, Omar al Bashir, che aveva lo scopo dichiarato di ratificare l’accordo di libera circolazione dei profughi tra i due Stati. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

L'aviazione sudanese ha condotto nella notte un raid nello Stato di Unità, in territorio del Sud Sudan, ma da ieri nessun combattimento a terra è stato segnalato, così come nell'area petrolifera di Heglig che rientra nel Sudan. I due governi si rimpallano le responsabilità degli scontri e annunciano di aver respinto le forze avverse, tuttavia in entrambe le capitali si minimizza la portata delle violenze e si esclude la volontà di riavviare una vera guerra. Il presidente sudanese, Omar al Bashir, ha però rinviato la visita al Sud, prevista per il prossimo 3 aprile, che aveva lo scopo dichiarato di ratificare gli accordi di libera circolazione dei profughi tra i due Stati. Il nunzio apostolico, mons. Boccardi, ha auspicato una rapida firma dell’intesa che estenderebbe la libertà di residenza, lavoro, movimento, e proprietà a migliaia di persone. Ma sulla condizione dei profughi nelle zone di confine ascoltiamo il portavoce di "Medici senza frontiere", Sergio Cecchini:

"Da novembre stiamo riscontrando un continuo deterioramento delle condizioni di sicurezza, al confine tra Sudan e Sud Sudan. In questo momento riscontriamo una situazione estremamente drammatica nei campi di Doro e Jamam, dove 80mila rifugiati si sono accampati - in fuga dagli scontri - nel Blue Mile. Raccontano di costanti bombardamenti e scontri, che non gli permettono di tornare alle loro abitazioni nei loro Paesi. È una situazione da corsa contro il tempo: la stagione delle piogge si sta avvicinando, è prevista che arrivi a fine aprile e poter portare aiuti in queste zone remote, in queste zone disagiate, diventerà praticamente impossibile"







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