2012-03-28 14:04:19

Settimana europea per la Vita: ribadito il "no" all'aborto


Terzo appuntamento con la “Settimana per la vita”, organizzata da alcuni gruppi parlamentari europei, dalla Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea), con il supporto del Parlamento Ue a Bruxelles. Oggi si parla di cellule staminali e del programma di ricerca Horizon 2020, mentre ieri - riferisce l'agenzia Sir - l’attenzione si è focalizzata sulla “salute sessuale e riproduttiva”, soprattutto in relazione ai Paesi in via di sviluppo. “Ambigue”, secondo l’eurodeputato Konrad Szymanski, sono le politiche europee in questo settore. Il problema “risiede nella definizione di diritto riproduttivo” che fu delineato nel corso della Conferenza del Cairo del 1994 e nella quarta Conferenza mondiale sulle donne, tenutasi a Pechino nel 1995. Ne emerge che il concetto così espresso “è soggetto a molteplici interpretazioni”. Per questo motivo Jose Ramos Ascencão, a nome del Gruppo sulla bioetica della Comece, ha richiesto con forza che il Parlamento europeo “si astenga da utilizzare tali termini nei documenti ufficiali dell’Ue e che anzi si dovrebbe votare contro il suo uso e se questo non fosse possibile occorre assicurarsi che sia chiaramente esclusa la pratica dell’aborto”. Sophia Kuby, di “European Dignity Watch”, ha poi presentato il rapporto intitolato “Il finanziamento dell’aborto attraverso aiuti comunitari allo sviluppo”. Ma cosa succede nei Paesi in via di sviluppo quando si parla di “salute sessuale e riproduttiva”? Il problema, secondo Theresa Okafor (Ceo, Life League, Nigeria), è che “in Africa si celano interessi economici dietro la volontà di limitare l’aumento dei tassi di natalità”. L’esperta ha ricordato che originariamente l’Europa, “attraverso il pensiero cristiano, ha fornito un impulso fondamentale alla cultura della vita”. In questo modo è stato possibile debellare la schiavitù, il razzismo e altri crimini contro l’umanità. “La situazione si è poi capovolta e si è sviluppato un nuovo pensiero, basato sulla decostruzione radicale della fede, della famiglia tradizionale, della morale, in modo subdolo, impregnando la cultura africana di ambiguità”. In Africa c’è bisogno - ha sostenuto la relatrice durante la sessione di lavori della Week for Life - di investire nella cultura, nell’educazione, nella riduzione della povertà e delle malattie come la tubercolosi. “Ma soprattutto - ha concluso la Okafor - bisogna restituire alla famiglia il ruolo di vera unità di base della società”. Il dibattito ha visto la partecipazione di vari eurodeputati. Fra questi, Anna Zaborska ha suggerito di “tornare a prendere in mano i San Jose Articles”, il documento internazionale del 2011 che riafferma il diritto alla vita. Infine, l’eurodeputata ha ringraziato la Comece “per il supporto fornito nell’organizzazione di questa iniziativa” e per aver voluto affrontare “una tematica ancora così controversa”. (R.P.)







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