Russia: l’impegno della Chiesa di Magadan in difesa della vita
Meno candele accese: quelle per i piccoli che non sono nati. Questo l’impegno della
Chiesa di Magadan in Russia. In questa cittadina portuale dell’estremo nord est, nella
diocesi di San Giuseppe a Irkutsk, “i comunisti avevano praticamente distrutto il
valore della dignità umana e calpestato la vita in svariati modi”. Lo racconta ad
Aiuto alla Chiesa che soffre (Fondazione pontificia nata nel 1947) il religioso americano
Michael Shield, dei Piccoli Fratelli di Gesù, giunto vent’anni fa a Magadan, nota
allora per i campi di prigionia sovietici. In un periodo l’aborto era un metodo diffuso
di controllo delle nascite. Cosi oggi nella città “quasi ogni donna oltre i 30 anni
ha già abortito – spiega il sacerdote – alcune perfino dieci volte”. L’obiettivo,
oggi, è diventato quello di “salvare il maggior numero di vite”; un obiettivo “in
vista del quale cattolici e ortodossi possono e devono lavorare uniti” e che padre
Michael ha tanto preso a cuore da dedicarvi tutte le energie. Egli non si prende cura
solo delle donne che hanno abortito, ma sostiene anche le future mamme sole e prive
di risorse economiche. “Qui avere un bambino significa perdere tutto”, spesso anche
il sostegno del proprio compagno. Per molti un figlio è “solo un peso da sopportare”.
La Chiesa locale fornisce cibo, vestito, medicinali e contributi economici perché
le donne possano convincersi a tenere i propri piccoli. “Oggi grazie ad Aiuto alla
Chiesa che Soffre posso accoglierle nella mia parrocchia” spiega ancora padre Michael.
La fondazione pontificia ha infatti contribuito alla costruzione di un piccolo appartamento
dove ospitare temporaneamente alcune giovani madri in difficoltà. Inoltre, in parrocchia,
le giovani approfondiscono il significato dell’essere madre e sono aiutate a completare
gli studi. “Devono capire che anche con un figlio è possibile avere una vita, realizzarsi”.
Padre Michael e i suoi confratelli spingono le donne ad effettuare il prima possibile
un’ecografia. Un modo per risvegliare un istinto materno magari sopito. Oggi, anche
grazie al supporto del vescovo di Irkutsk, mons. Kiril Klimowicz, “ci sono molti più
piccoli che giocano e ridono e molte più madri felici ed orgogliose”. Grazie all’incontro
con padre Michael “Magadan si sta trasformando in un luogo pieno di vita”. (G.M.)