La Siria accetta il piano di pace dell’Onu. Kofi Annan: un passo importante
Un importante passo iniziale verso la fine delle violenze in Siria, che ha già causato
la morte di oltre 8mila persone. Così Kofi Annan, l'inviato speciale dell'Onu e della
Lega Araba per la crisi, ha definito l'accettazione del suo piano di pace in sei punti,
annunciata ieri dal governo di Damasco. Anche il nunzio apostolico in Siria, mons.
Mario Zenari ha accolto con favore la notizia, all'agenzia Misna, ha dichiarato: "Il
successo del piano Annan sarebbe il più bel regalo di Pasqua". Marina Calculli
Damasco accetta
il piano di Kofi Annan. Le autorità siriane metteranno in pratica i sei punti proposti
dall’ex segretario generale dell’ONU, compresa la tregua giornaliera di due ore per
permettere l’ingresso di aiuti umanitari nel paese. Per Annan si tratta del “primo
passo importante per mettere fine alla guerra civile”. Da Washington Hillary Clinton
commenta: “Assad adesso faccia seguire immediate azioni ai fatti”. E da Istanbul
le forze dell’opposizione ammoniscono: “entro domani Assad ritiri tutti i carri armati
dalle città assediate”. Plaudono, invece, Russia e Cina che avevano già dato il loro
sostegno a Kofi Annan. Da Mosca, però, il presidente uscente Medvedev avverte: “le
dimissioni forzate di Bashar al Assad rappresentano un’idea a breve termine. Vorrei
che fosse il popolo siriano a decidere il suo destino e non un gruppo di rispettabili
dirigenti dei paesi esteri”. Assad dal suo canto si è recato ieri a Homs nel quartiere
di Bab Amr bombardato a febbraio e ha promesso che “lo stato ricostruirà la città
distrutta per combattere dei terroristi”.