Bilancio di padre Lombardi sul viaggio a Cuba e l'incontro tra il Papa e Fidel Castro
Il colloquio tra il Papa e Fidel Castro – ha detto il direttore della Sala Stampa
vaticana padre Federico Lombardi – è stato molto intenso e animato. L’ex leader
cubano era molto interessato a conoscere il pensiero di Benedetto XVI sui grandi temi
dell’attualità. Un Fidel Castro riflessivo e attento, dunque, come ci dice lo stesso
padre Lombardi al microfono del nostro inviato a Cuba, Luca Collodi:
R. – Questa
è attualmente la sua situazione, non avendo egli più responsabilità di tipo politico.
Quindi desiderava molto incontrare il Santo Padre per porgli diverse domande, tra
queste alcune riguardavano la Chiesa e il servizio del Santo Padre, altre più in generale
la situazione dell’umanità oggi: le sue sfide, le difficoltà che la scienza ha di
dare le risposte che l’umanità attende, i problemi del dialogo interreligioso… Ecco,
quali sono quindi le vie attraverso cui l’uomo può trovare soluzioni alle sue grandi
domande. Il Santo Padre ha risposto, naturalmente nella sua prospettiva, per quanto
riguarda il contributo che una visione religiosa dell’uomo e del mondo può dare per
trovare luce, orientamenti, fondamenti, per la ricerca delle vie, delle soluzioni,
del mondo di oggi.
D. – Fidel Castro ha apprezzato il fatto che Madre Teresa
e Giovanni Paolo II siano stati elevati agli onori degli altari…
R. – Sono
due personalità molto grandi che egli ha conosciuto e incontrato personalmente e di
cui ha grande stima e ammirazione.
D. – Un bilancio finale, 14 anni fa Giovanni
Paolo II, oggi Benedetto XVI: due visite che per la Chiesa locale potranno rilanciare
la sua azione all’interno della società cubana…
R. – Certamente, questo è anche
lo scopo di queste visite: incoraggiare la Chiesa, darle nuova vitalità e darle speranza
in modo tale che possa dare il suo contributo. In ciò, naturalmente, rientrano anche
le richieste fatte dal Santo Padre alle autorità cubane di spazi nuovi, più ampi,
per la libertà religiosa - intesa come la testimonianza piena della vita della Chiesa
- e anche, operativamente, nel campo educativo, nel campo caritativo, che permettano
di dare tutto il contributo che si può dare per il bene comune del popolo intero.
D.
– L’incontro personale del Papa col popolo cubano: questa può essere la chiave con
cui spiegare questo viaggio, questa presenza personale del Papa con la società con
i leader, dentro i problemi di questo Paese…
R. – Il viaggio significa questo:
venire di persona in un luogo e incontrare le persone. Quindi, il popolo ti vede come
una persona concreta, vede anche il tuo volto, i tuoi atteggiamenti e ti può anche
amare e sentire più presente. Pure i leader, qualunque sia la loro posizione, vedono
persone, una persona in particolare, il Papa, con cui si può parlare, che ha un atteggiamento
di attenzione profonda per le esigenze di un popolo che queste autorità devono servire
e con cui c’è un elemento comune che è: come bisogna esercitare la responsabilità
per il bene comune del popolo? (bf)