2012-03-27 11:37:42

Mali: l’Onu condanna il golpe. Negoziato di pace dei leader religiosi


Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite "condanna fermamente" il colpo di stato compiuto il 22 marzo dalle forze militari ribelli in Mali. Attraverso una dichiarazione del presidente di turno dei Quindici, l'ambasciatore inglese Mark Lyall Grant, l’organo dell’Onu chiede alle truppe ribelli di cessare immediatamente ogni violenza in modo da ripristinare l'ordine e far sì che le elezioni si tengano come previsto a fine aprile. Il Consiglio di Sicurezza si dichiara altresì "fortemente preoccupato per il deteriorarsi della sicurezza e della situazione umanitaria nella regione del Sahel", complicata ulteriormente dalla presenza sul territorio di gruppi armati e di terroristi che minacciano la pace di tutto il Paese. I Quindici chiedono infine alle autorità nazionali e internazionali, insieme alle organizzazioni locali, di adottare immediatamente tutte le misure necessarie per riportare la stabilità nella regione. Sul piano interno i principali leader religiosi del Mali sono impegnati in negoziati per trovare una soluzione alla crisi politica scaturita dal golpe militare. “Ieri ho partecipato con mons. Jean Zerbo, arcivescovo di Bamako, insieme ai leader protestanti e islamici del Paese, ad una riunione con i partiti politici che sono contrari al golpe. Oggetto della riunione era quello di trovare una soluzione affinché i militari cedano il potere il più presto possibile” dice all’agenzia Fides Don Edmond Dembele, segretario della Conferenza episcopale del Mali. Nel frattempo la situazione del Paese sembra normalizzarsi. “Ieri sono state riaperte parzialmente le frontiere, permettendo l’importazione delle merci di prima necessità” riferisce don Dembele “La capitale appare calma - prosegue il sacerdote -. Ho appena attraversato il centro della città ed ho potuto constatare che la popolazione ha ripreso il lavoro. La circolazione stradale è tornata quasi normale, vi sono diverse automobili e moto che circolano. Ieri c’è stata una piccola manifestazione di alcune centinaia di giovani che hanno accolto l’appello lanciato da alcuni partiti politici di protestare contro il golpe militare. La manifestazione, che si è svolta di fronte alla Bourse du Travail, la sede dell’Union National des Travailleurs du Mali (il sindacato principale del Paese), non è stata repressa e si è svolta pacificamente” conclude don Dembele. (R.G.)







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