La visita del Papa al Santuario della Vergine della Carità del Cobre: Cuba avanzi
nel cammino di rinnovamento
Una visita breve ma toccante quella di Benedetto XVI al Santuario della Vergine della
Carità del Cobre a Santiago di Cuba: la statuetta della "Virgen”, così cara al popolo
cubano, è stata trovata in mare 400 anni fa da alcuni pescatori nella vicina Bahìa
de Nipe e trasferita nella miniera di rame di El Cobre, dove nel 1684 sorgerà il primo
Santuario.
Si tratta di un’immagine che ha seguito la storia cubana: in questo
Santuario venne letto nel 1801 il Manifesto per la libertà degli schiavi delle miniere
della zona. Nel 1868, Carlos Manuel de Céspedes, paladino dell’abolizione della schiavitù
e dell’indipendenza dell’isola, si reca in pellegrinaggio al Santuario e prega per
la libertà di Cuba davanti all’immagine. Il 12 luglio 1898 viene celebrata nel Santuario
una Messa di ringraziamento per la liberazione dell’isola e il 10 maggio 1916 Papa
Benedetto XV proclama la “Virgen de la Caridad” Patrona di Cuba.
Nel suo saluto,
il Papa ricorda di essere venuto “come pellegrino” fino alla casa dell’immagine benedetta
di Nostra Signora della Carità, “la Mambisa”, come viene qui affettuosamente invocata.
“La sua presenza in questo paese di El Cobre - ha detto - è un regalo del Cielo per
i cubani”.
Il Pontefice invita i presenti a portare il suo affetto dappertutto,
“perché tutti sperimentino la consolazione e la fortezza nella fede. Affida quindi
alla Madre di Dio il futuro di Cuba, “affinché avanzi nel cammino di rinnovamento
e di speranza, per il maggior bene di tutti i cubani”. Prega la Madre di Dio “anche
per le necessità di coloro che soffrono, di coloro che sono privi di libertà, lontani
dalle persone care o vivono gravi momenti di difficoltà”. Pone nel suo Cuore Immacolato
“i giovani, affinché siano autentici amici di Cristo e non cedano alle proposte che
lasciano tristezza dietro di sé”.
Ricorda inoltre “i cubani discendenti di
coloro che giunsero qui dall’Africa, come pure della vicina popolazione di Haiti,
che soffre ancora delle conseguenze del ben conosciuto terremoto di due anni fa” e
non dimentica “i molti contadini e le loro famiglie, che desiderano vivere intensamente
nelle loro case il Vangelo, e offrono anche le loro case come centri di missione per
la celebrazione dell’Eucaristia”.
Sull’esempio della Santissima Vergine, incoraggia
infine “tutti i figli di questa cara terra a continuare a fondare la vita sulla roccia
salda che è Gesù Cristo, a lavorare per la giustizia, ad essere servitori della carità
e perseveranti in mezzo alle prove. Che niente e nessuno – conclude - vi sottragga
la gioia interiore, così caratteristica dell’animo cubano”.