La Chiesa cubana in dialogo per un futuro migliore: intervista con padre Cardajal
Sureda
La Chiesa a Cuba sta dunque vivendo una nuova stagione improntata in particolare sulla
dimensione del dialogo: ascoltiamo, in proposito, padre Yosvany Cardajal Sureda,
direttore del Centro culturale cristiano “Felix Varela” dell’Avana. Lo ha intervistato
il nostro inviato a Cuba, Luca Collodi:
R. – Bisogna
sempre optare per il dialogo, perché anche se la Chiesa non fa politica, non è un
partito, non è un’associazione di politici, è però un’entità viva, morale e il suo
ruolo è appunto di cercare il dialogo tra tutti. La Chiesa deve dialogare sempre con
lo Stato per cercare di trovare strade giuste, per arrivare ad un futuro migliore.
E anche lo Stato, a Cuba, posso dire, riconosce sempre di più il ruolo che ha la Chiesa.
In questo senso, lo Stato riconosce e direi rispetta di più che in passato i diritti
della Chiesa. In questi ultimi anni, soprattutto, abbiamo visto come la Chiesa cresca
e come venga riconosciuto anche dallo Stato il fatto che essa debba mediare, che sia
quella che aiuta sempre il dialogo. Questo è molto buono. Noi auspichiamo che nessuno
sia contrario a questo suo ruolo. Questo è lo stile della Chiesa: mai uno stile politico
di lotta, ma sempre lo stile di Gesù di Nazareth, che è quello dell’amore, quello
della riconciliazione, quello del perdono. Senza quelle parole non si può arrivare
mai ad una società dove tutti possano trovarsi, guardarsi negli occhi e camminare
insieme verso un futuro migliore.(ap)