2012-03-26 14:20:38

India: anche ieri nella Giornata pro-vita, una donna vittima di violenza


Una marcia di 400 persone si è svolta ieri a Mumbai, per celebrare la Giornata pro-vita. Ma proprio ieri, in un villaggio del West Bengal, una donna è stata bruciata viva dal marito, perché “colpevole” di aver partorito due bambine e nessun maschio. Un episodio terribile che si collega ai numerosi casi di infanticidio femminile che ancora affliggono l’India. La Giornata pro-vita, organizzata dalla Commissione diocesana per la Vita umana (Cdvu), si è aperta con una Messa presieduta dal presidente della Cdvu, mons. Agnelo Gracias. “Pro-vita non significa espressione di sé – sottolinea all'agenzia AsiaNews mons. Gracias - ma sacrificio di sé. La nostra vita è come una candela: se accesa, brucia e scompare in fretta, ma in questo processo, dà luce. Gesù è morto sulla Croce per darci la vita. Questo è il paradosso: la vita attraverso la morte”. Ad evidenziare un’India dai due volti che “insieme ai progressi economici, vede crescere anche una cultura della morte” sono state le parole del dottor Pascoal Carvalho, membro della Pontificia accademia per la vita. “Per poter contrastare la cultura della morte – dice - governi, leader religiosi, Ong, gruppi giovanili, sindacati, istituzioni educative e media devono lavorare insieme, per promuovere una cultura della vita”. È una vergogna che in città in evoluzione come quelle indiane, esistano ancora casi di feticidi e infanticidi femminili. O, come nel caso di Rupali Bibi, di una donna messa al rogo perché si è rifiutata di abortire solo perché aspettava una bambina”. Secondo alcune organizzazioni internazionali, il rapporto ritenuto normale a livello mondiale sulle nascite è di almeno 950 femmine per 1.000 maschi. In India i primi risultati dell’ultimo censimento mostrano che il rapporto è sceso a 914 femmine ogni 1.000 maschi, riducendosi ulteriormente rispetto al dato del precedente censimento che mostrava un rapporto di 927 a 1.000. “Uno squilibrio scioccante tra numero di maschi e femmine – aggiunge Carvalho - il peggiore dall'indipendenza.” Studi recenti prevedono che nei prossimi 20 anni, di questo passo, l'India avrà il 20% in più di uomini rispetto alle donne. (F.S.)







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