Grande sintonia del Papa con il popolo messicano: la testimonianza di un sacerdote
di Guadalajara
Fede, speranza e carità: questo il messaggio che il Papa ha consegnato al Messico
nella sua visita apostolica. Un evento che dà nuovo slancio alla missione evangelizzatrice
della Chiesa messicana. Il nostro inviato a León, Giancarlo La Vella, ne ha
parlato con padre Benjamin Clariond, sacerdote messicano dei Legionari di Cristo,
impegnato nella diocesi di Guadalajara:
R. – C’è una
sintonia enorme tra i desideri dei messicani e ciò che il Papa ci propone come strada
di conversione, come strada per il progresso: un’esperienza della libertà integrale,
inclusa la libertà religiosa.
D. – Per la Chiesa locale si apre adesso una
sfida nuova, importante…
R. – Certo. Questo messaggio di fede, speranza e carità
costituisce un grandissimo aiuto per la missione continentale che i vescovi hanno
intrapreso dopo Aparecida. Questo è importante, perché non si deve perdere di vista
che la nuova evangelizzazione deve sì avere nuovi metodi, nuovo ardore, ma deve essere
soprattutto un’esperienza di fede, di speranza e di carità vissuta: è necessario essere
coerenti con ciò in cui crediamo nella quotidianità della vita.
D. – I fedeli
messicani che cosa chiedono ai loro pastori?
R. – Di aiutare tutti a farsi
responsabili di questo progresso, ma anche di non perdere mai la fiducia nell’azione
di Dio, non riducendo tutto a strategie e a piani umani. Bisogna alzare gli occhi
e guardare l’aiuto che ci viene dall’alto. Con questa fiducia, quindi, impegnarsi
in prima persona a compiere il cambiamento.
D. – Un’immagine che le rimarrà
sempre impressa di questo viaggio di Benedetto XVI?
R. – Io vorrei dirne due.
La prima è l’incontro con i bambini, perché il Papa si vedeva veramente molto lieto
e i bambini hanno espresso il loro entusiasmo, anche attraverso le canzoni: il loro
entusiasmo era ovunque e chi ha seguito l'evento in televisione o abbia avuto la fortuna
di viverlo è stato contagiato da questa gioia, da questa allegria. Il secondo è quando
il Papa, arrivando al Parco Bicentenario, ha indossato un sombrero messicano: tutta
la gente ha detto: “Benedicto, hermano, ya eres mexicano”, che vuol dire “Benedetto,
fratello, tu sei ormai messicano” e lui ha indossato il sombrero. Lo hanno adottato
come figlio di questo Paese! Dunque si vedeva questo rapporto specialissimo che il
Papa ha voluto stabilire: l’affetto era reciproco! (mg)