2012-03-25 12:21:02

La Veglia dei giovani in attesa della Messa al Parco del Bicentenario


Sull’appuntamento dei messicani col Papa al Parco del Bicentenario di León, il nostro inviato Giancarlo La Vella ha intervistato padre Jesus Maria dei Missionari di Cristo Redentore, che ha accompagnato un gruppo di 1.200 pellegrini per partecipare alla Messa e alla veglia prima in attesa della celebrazione:RealAudioMP3

R. - Vogliamo essere vicini al nostro Papa. Il Messico è un Paese con un amore tutto speciale per il Pontefice. Per noi, poi, è anche un’opportunità per parlare di vocazioni. Sono 130 mila i giovani che hanno partecipato alla veglia di attesa del Pontefice e, quindi, vogliamo approfittare di quest’opportunità per far conoscere la nostra giovane organizzazione religiosa, che è stata fondata soltanto 20 anni fa.

D. – Per un giovane che cosa rappresenta nel mondo di oggi - un mondo fortemente laicizzato e secolarizzato - la scelta vocazionale, il diventare un sacerdote?

R. – E’ soprattutto un’opportunità per fare la differenza. Crediamo che anche i giovani abbiano delle aspettative per un futuro diverso. Noi facciamo questo invito a tutti i ragazzi per far sì che possano fare la differenza in questo mondo, nonostante le incertezze e le difficoltà. Possiamo trasmettere la nostra fede a questi giovani, come un incitamento a fare cose diverse, cose di cui questo mondo ha davvero molto bisogno.

D. – Il Papa ha detto di avere nel cuore il Messico e la popolazione messicana, che sta soffrendo molto. Fede, speranza e carità sono la ‘ricetta’ per poter uscire fuori da una situazione difficile: ma come fare, poi, a mettere concretamente in pratica tale 'ricetta'?

R. – Crediamo che questa visita in Messico da parte del Sommo Pontefice rappresenti un’opportunità, per tutti, per ricevere da egli stesso l’invito a riflettere su tutti i temi cui noi guardiamo, adesso, con grande preoccupazione: pensiamo, ad esempio, all’insicurezza e alla sofferenza di tante persone che hanno subito violenze; pensiamo alle persone che lasciano il nostro Paese per cercare una vita diversa. Crediamo che il Sommo Pontefice conosca questa realtà, che sappia che noi messicani crediamo in Dio e, per noi, qualche parola di speranza può aiutarci a percorrere il cammino di fede con una forza ed una coerenza maggiori: non come un rifugio, piuttosto come una risposta sincera alle necessità di ogni uomo e donna di questo Paese, per poterci incontrare nuovamente. (vv)







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