Presentata l'edizione del "Cortile dei Gentili" di Palermo
La prossima settimana Palermo sarà teatro della nuova edizione del "Cortile dei Gentili",
l'iniziativa lanciata dal Pontificio Consiglio della Cultura, già svoltasi in altre
città italiane ed europee. Oggi, la manifestazione è stata presentata nel capoluogo
siciliano, alla presenza del cardinale arcivescovo della città, Paolo Romeo. I dettagli
nel servizio da Palermo di Alessandra Zaffiro:
Per il cardinale
di Palermo, Paolo Romeo, la cosa più bella del Cortile dei Gentili è “quella di aprire
le vie del dialogo, perché – spiega – oggi che i mezzi di comunicazione hanno facilitato
molto il dialogo fra la gente, prevale la cultura dello scontro, quindi del non ascolto.
Credo che questa iniziativa – aggiunge – vuole mettere le persone all’ascolto e quindi
mettere a proprio agio nell’esporre, sicuri che siano rispettati i loro cammini, le
loro idee, perché queste idee fanno parte del cammino delle singole persone”.
Il
programma del Cortile dei Gentili, incentrato su “Cultura della legalità e società
multireligiosa”, che approda nel capoluogo siciliano il 29 e 30 marzo, è stato presentato
questa mattina all’università di Palermo, alla presenza dell’arcivescovo Paolo Romeo,
del magnifico rettore, Roberto Lagalla, di monsignor Antonino Raspanti, vescovo di
Acireale e coordinatore dell’incontro, e del vescovo ausiliare di Palermo, monsignor
Carmelo Cuttitta.
Dopo la conferenza introduttiva su “Società, cultura e fede”
del cardinale Ravasi, direttore esecutivo dell’evento e Presidente del Pontificio
consiglio per la cultura, che avrà luogo nel duomo di Monreale, il 30 marzo il Cortile
si trasferirà a Palazzo Steri, sede del Rettorato, dove religiosi, filosofi, giuristi,
storici e letterati si confronteranno su “Diritto divino e giustizia umana”, “Religioni
e diritti umani”, “Pluralismo e universalismo” e “Religioni e spazio pubblico”.
“Tematiche
che affondano nella storia – ha spiegato monsignor Raspanti – che però si proiettano
nel futuro in quanto, da Palermo ed in Palermo, se si riesce a sperimentare dei modelli
utili, validi, per esempio proprio nel campo del diritto, un diritto che tenga a bada
queste forme terribili di antistato e antiuomo, come sono le mafie nel mondo, si può
diffondere un modello utile e interessante, come quello di una convivenza, di un dialogo
sereno, pacifico, anzi costruttivo tra le religioni”.
Alle 20,45 il dibattito
si sposta sul sagrato della Cattedrale: “Si è voluto aprire il Cortile dei Gentili
a tutti – ha spiegato Mons. Cuttitta – dando la possibilità che non rimanesse solo
un fatto destinato a uomini di cultura, ma entrasse nel vissuto e nel tessuto della
città stessa, della Diocesi, intitolando questo spazio “Palermo: cultura della legalità
e società multireligiosa”.
Un evento aperto a tutti, soprattutto ai giovani,
per allargare lo scambio di idee e di opinioni espresse attraverso parole, gesti,
suoni, danze: dal coro gospel della Chiesa Valdese all’intervento del procuratore
nazionale antimafia Pietro Grasso; dalle note di un cantante palestinese alle parole
di fratel Biagio Conte della Missione Speranza e Carità; e ancora, dal Gruppo canoro
della Chiesa Metodista al contributo di un imam islamico.
In programma anche
un “Cortile dei bambini”, nel quale decine di piccoli disegneranno come vedono la
loro isola su un foglio lungo 30 metri. E ancora lo Spazio comunicazione, coordinato
da Suor Fernanda Di Monte, presso la Libreria delle Paoline, di fronte alla cattedrale,
con interviste, testimonianze e confronti a cura delle Figlie di San Paolo e di diversi
giornalisti.
“E’ importante ricordare che Palermo – si legge nella brochure
del Cortile dei Gentili – oggi nel mondo, è contemporaneamente un simbolo doppio:
è la capitale della mafia, ma è anche la città-simbolo della lotta alle mafie, giacché
è stata firmata proprio qui, nel dicembre del 2000, la Convenzione delle Nazioni Unite
contro la criminalità organizzata transnazionale”.
“Il Cortile dei Gentili
– si legge ancora – pone al centro due valori fondamentali quali la Giustizia, nello
snodo tra moralità e legalità, e la Tradizione multireligiosa e multiculturale che
ha contraddistinto l’Isola mediterranea, rendendola “casa” delle culture che hanno
animato le rive del “Mare tra le terre”: buona pratica di una terra chiamata ancor
oggi a sviluppare la sua naturale vocazione al dialogo tra le religioni e tra le civiltà
di fronte al vasto movimento del risveglio dei popoli arabi della riva sud ed orientale
del “Mare nostrum”. “Il Cortile – si sostiene – può fare di più mostrando che quei
due valori fondamentali sono intimamente intrecciati, dal momento che il dialogo tra
le religioni e il dialogo interreligioso e interculturale costituiscono una risorsa
cruciale per elaborare e diffondere nelle pieghe della società siciliana la cultura
della legalità e per contribuire a rafforzarne il tessuto democratico e spirituale.
Si tratta di un impegno tanto più urgente e nobile se si pensa che la mafia, anche
grazie alla crisi economica mondiale, è divenuta la prima impresa italiana per fatturato,
assurgendo nel medesimo tempo a inquietante soggetto globale con potenti ramificazioni
in Europa, nelle Americhe e in Africa”.