Madagascar: i danni nella diocesi di Moramanga dopo i cicloni Giovanna e Irina
Si è conclusa, ieri 22 marzo, la riunione del Consiglio presbiterale della diocesi
di Moramanga, nel corso della quale i parroci degli 8 distretti missionari della diocesi
hanno riferito le ultime notizie sui danni causati dal passaggio dei due cicloni,
Giovanna e Irina, che hanno di recente devastato il Paese. Anche Benedetto XVI aveva
lanciato un appello per il Madagascar all’Angelus di domenica 11 marzo. Mons. Gaetano
Di Pierro, vescovo di Moramanga, riferisce all’agenzia Fides che il quadro generale
riporta 8 morti, oltre 1000 persone sinistrate, 800 capanne distrutte (la maggioranza
della popolazione della foresta abita in capanne, alcune con il tetto in lamiera),
14 scuole distrutte, 42 chiese devastate o molto danneggiate, 3 dispensari della missione
danneggiati, l’80% delle colture di vario genere distrutte. “Abbiamo quantificato
i danni e questo è il risultato ottenuto” sottolinea il vescovo. “Ci sarebbe bisogno
di lamiere per i tetti. Il costo di una lamiera corrisponde a 10 euro: un quarto dello
stipendio mensile di un salariato. Sono poi necessari almeno 500 kg di semenze di
riso, 200 kg di mais, 200 kg di legumi. Si tratta di cibo sufficiente per tre mesi,
almeno fino al prossimo raccolto, per una cinquantina di famiglie – continua il vescovo
-. Occorrono inoltre medicinali di prima necessità contro il paludismo e le malattie
intestinali.” Mons. Di Pierro conclude ringraziando tutti gli amici che hanno pregato
per la gente del Madagascar. (R.P.)