2012-03-23 14:25:32

La Chiesa australiana a sostegno delle ricerca sulle cellule staminali adulte


Due ricercatori australiani del Royal Prince Alfred Hospital - il professore John Rasko e la dottoressa Janet Macpherson – hanno ottenuto da parte dell’arcidiocesi di Sidney un sussidio pari a centomila dollari per finanziare un progetto di ricerca sull’uso medico delle cellule staminali adulte, che sono ritenute eticamente accettabili, a differenza dell’uso delle staminali embrionali. A conferire il riconoscimento - scrive l’Osservatore Romano – il cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney, che ha affermato che il progetto “potrebbe rivoluzionare il trattamento di tutta una serie di malattie, si tratta di una delle meravigliose strade della ricerca che ci viene aperta dalle cellule staminali adulte, nella speranza della guarigione”. E’ il quinto finanziamento promosso dalla Chiesa cattolica. L’ultimo bando era stato aperto nel 2011. La possibilità di utilizzare il finanziamento è strettamente legata al rispetto di precisi parametri, stabiliti nel “Code of Ethical Standards for Catholic Health and Aged Care Services”. In particolare occorre rispettare la dignità delle persone e avere come obiettivo costante il servizio al bene comune. Nel testo è anche evidenziato che la ricerca medica che coinvolge gli embrioni o i feti vivi può essere svolta solo “in vivo” e quando vi è una certezza morale di non causare danni alla vita o all’integrità dell’embrione o del feto. Per la Chiesa — si osserva dall’arcidiocesi di Sydney — l’uso di embrioni in eccedenza per ricerche scientifiche costituisce un atto orientato alla distruzione della vita, anche se si tratta appunto di embrioni che non hanno possibilità di essere impiantati. La ricerca sulle staminali embrionali, che comporta evidenti problemi di carattere etico non presenta, dal punto di vista dell’applicazione terapeutica, nessun vantaggio dimostrato rispetto a quella sulle staminali adulte, che non suscita gli stessi interrogativi morali. Il cardinale Pell ha inoltre rivolto auguri di successo ai due ricercatori, sottolineando l’innovazione del loro percorso di ricerca. Dal 2003 — spiegano dall’arcidiocesi — sono aumentate in maniera considerevole le domande da parte dei ricercatori australiani per ottenere sovvenzioni a sostegno della ricerca sulle cellule staminali adulte. Questi finanziamenti hanno aiutato diversi team di ricerca a capire la biologia delle cellule staminali adulte e la loro applicazione clinica nelle persone con lesioni del midollo spinale, con disturbi cerebrali, malattie come la schizofrenia, il morbo di Parkinson, malattia del motoneurone, sclerosi multipla e varie forme di cancro. L’obiettivo finale è che la medicina rigenerativa possa utilizzare le cellule staminali del paziente stesso per una terapia a lungo termine.







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