Thailandia: leader religiosi pregano per la pace e la riconciliazione nello spirito
di Assisi
Un incontro di preghiera che ha riunito i principali movimenti religiosi della Thailandia,
per rendere omaggio alla Giornata mondiale della pace di Assisi che - il 27 ottobre
scorso - ha celebrato i suoi 25 anni di vita. È l'iniziativa organizzata dalla Commissione
per il dialogo culturale e interreligioso dei vescovi thai, che si è tenuta ieri alla
Assumption Suksa School Hall, poco distante dalla cattedrale dell'Assunta a Bangkok.
In un primo momento, l'incontro doveva tenersi a ottobre in concomitanza con l'evento
di Assisi; tuttavia, l'emergenza alluvioni che ha colpito nei mesi scorsi la capitale
e gran parte del Paese ha costretto gli organizzatori a rimandare l'appuntamento.
All'insegna del motto "Religione: ricerca della verità per la pace", almeno 300 persone
hanno assistito alla preghiera comune celebrata dai leader delle cinque principali
religioni presenti in Thailandia. Molti gli interventi delle guide spirituali e dei
capi delle congregazioni, che hanno più volte sottolineato la centralità del dialogo,
della comprensione reciproca, della ricerca della verità per il raggiungimento della
pace, in un Paese segnato ancora oggi da divisioni politiche - fra camicie rosse e
camicie gialle - e conflitti interreligiosi, soprattutto nel sud fra buddisti e musulmani.
La giornata di preghiera è iniziata con la diffusione in video delle immagini dell'incontro
di Assisi del 27 ottobre 2011; quindi, a seguire, si sono succeduti gli interventi
dei vari leader religiosi. Phra Mahahansa Dhamahaso, rappresentante buddista, invita
tutti i fedeli a "comprendere il messaggio di amore presente in ciascuna religione".
E aggiunge: "non siamo fatti per restare soli" e l'amore reciproco "ci rende più umani".
Gli fa eco Wisarut Laowithee, delegato buddista, che invita a "studiare il significato
più profondo degli insegnamenti della propria religione", unico mezzo per "costruire
la pace all'interno della società". Il delegato indù Ragrace Kumara Maetakhun confida
nell'applicazione quotidiana "degli insegnamenti della religione" perché sono un efficace
modello di vita. Per Manit Sajjamitre, della comunità sikh, è necessario "comprensione
e perdono reciproco". Tra i leader cattolici ha preso la parola il vicario generale
di Bangkok, padre Sanit Sadhawerawong, secondo cui la pace "è frutto del processo
di purificazione" e la croce di Cristo è lo "strumento" per raggiungere l'obiettivo.
A guidare la Giornata di preghiera di fronte alla cattedrale dell'Assunta è stato
l'arcivescovo della capitale, mons. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, che ha
ricordato il comandamento insegnato da Gesù: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto
il cuore [...] Amerai il prossimo tuo come te stesso". Il prelato invita ad "amare
il prossimo come te stesso", perché "non esiste comandamento più grande di questo".
"La Chiesa cattolica thai - ha concluso - crede fermamente che i fedeli di ogni religione
giochino in ruolo essenziale quale costruttori di pace" e "noi uomini di fede confidiamo
più nella dimensione spirituale, piuttosto che restare attaccati ai beni materiali
di questo mondo". (R.P.)