Italia: avviata la campagna del Movimento politico per l'unità per chiedere una nuova
legge elettorale
Presentata a Roma la campagna del Movimento politico per l'unità. In primo piano la
necessità di una nuova legge elettorale. Il servizio di Adriana Masotti:
Oggi i partiti
hanno davanti a sé una grande occasione. Sta a loro assumersi la responsabilità di
realizzare la loro vocazione: essere al servizio dei cittadini. E’ l’appello consegnato
agli esponenti della politica nei giorni scorsi al Seminario che ha visto insieme
rappresentanti di schieramenti diversi, studiosi e giovani davanti ad un pubblico
molto vario ed attento. A organizzare l’evento, un gruppo di parlamentari che aderisce
al Movimento politico per l’unità, che si ispira all’idea di fondo del Movimento dei
Focolari, fondato da Chiara Lubich. Al centro dell’incontro, la riforma della legge
elettorale. Ma perché tale riforma è tanto necessaria? Paolo Loriga, coordinatore
nazionale del Movimento politico per l’unità:
R. – Perché il Parlamento è un
Parlamento con deputati e senatori nominati dai partiti, anzi, dalle segreterie dei
partiti, quindi una ristretta oligarchia, che ha dato la fisionomia a tutto il Parlamento,
espropriando i cittadini di quello che è un loro diritto fondamentale: quello di potere
eleggere i rappresentanti del popolo e dei cittadini. Dunque, è un Parlamento di “nominati”
e non di “eletti”. Da qui, la grande debolezza.
Anna Chiara e Raffaele, due
giovani intervenuti al seminario:
R. – (Anna Chiara) Noi vorremmo dai
politici una maggiore partecipazione ai nostri problemi e auspichiamo una collaborazione
con loro. Vorremmo proprio “mettere le mani in pasta” per poter realizzare una società
in cui il bene di tutti sia messo al primo posto, soprattutto creando un rapporto
di questo genere anche a livello internazionale.
R. – (Raffaele) Noi
ci siamo concentrati in particolare sul meccanismo delle liste bloccate che, secondo
noi, non permette di instaurare un rapporto diretto tra gli eletti e gli elettori,
perché impedisce di eleggere direttamente i rappresentanti. Quello che noi chiediamo
è, appunto, ricuperare questo rapporto fondamentale tra chi ci rappresenta e noi che
siamo gli elettori. In questo senso noi promuoviamo un nuovo approccio alla politica,
che si basa sul principio, espresso anche dalla Rivoluzione francese, della fraternità
che secondo noi può essere la chiave per raggiungere quella unità nazionale a cui
spesso anche il presidente Napolitano fa riferimento. Per questo, noi non ci proponiamo
come “anti-politica”, ma a favore della politica.
Ma quali possibilità reali
ci sono che i partiti lavorino e riescano a trovare un accordo su una nuova legge
elettorale? Ancora Paolo Loriga:
R. – Il realismo non invita a sperare
molto. Però, noi siamo qui, fiduciosi che ci sia un colpo d’ala e un senso di responsabilità
ulteriore da parte dei parlamentari, altrimenti il rischio è che pochissima gente
andrà a votare. E il Paese, con questi partiti, sarà in una situazione ancora più
difficile. (gf)