Senza fondi il servizio civile rischia di morire. Le associazioni si appellano al
governo
E' "opportuno aprire un tavolo " interministeriale tra Welfare e Economia per "vedere
come rifinanziare il Servizio civile nazionale”. E' quanto propone il ministro della
Cooperazione, Andrea Riccardi intervenendo all'incontro organizzato dalle organizzazioni
di volontariato per discutere sul tema. Il ministro ha messo in luce come senza risorse
il sistema rischia di morire. Alessandro Guarasci
Circa
300 mila ragazzi hanno usufruito del servizio civile. Un’opportunità che pone l’Italia
all’avanguardia in Europa. Il problema ora sono i fondi. Dal 2007 ad oggi i finanziamenti
sono diminuiti di cinque volte e lo scorso anno il governo Berlusconi li ha ridotti
al lumicino. Il rischio per la società civile è grave, dice Lucio Palazzini, presidente
della Consulta Nazionale per il servizio Civile “Alcuni servizi di utilità pubblica
- dallo stare insieme agli anziani al permettere a degli asili di essere aperti, ai
musei di essere aperti - non ci sono: quindi è tutto chiuso! Ma ce ne accorgeremo
ancora di più nel futuro, perché chi fa servizio civile è un cittadino che impara
ad essere tale, che impara ad impegnarsi per la comunità” Dunque le associazioni
chiedono maggiore attenzione al governo perché, allo stato attuale, il rischio è che
nel 2012 non parta nemmeno un ragazzo. Sul tappeto non c'e' però solo la questione
del finanziamento, ma anche le varie ipotesi di riforma del sistema, che spaziano
da una marcata regionalizzazione del Servizio civile, cosi’ vorrebbe la Lega Nord.
Mentre il pd vorrebbe una soglia minima di 40 mila volontari all'anno con un fondo
nazionale al quale debbano concorrere piu' fonti, dallo Stato alle Regioni ai privati.