India. Quaresima periodo a rischio per i cristiani, perseguitati dai nazionalisti
indù
Tre nuove aggressioni anticristiane in West Bengal, Delhi e Madhya Pradesh, solo nell'ultima
settimana. La denuncia – riferisce l’agenzia Asianews – giunge dal "Global Council
of Indian Christians" (Gcic) e sottolinea come la Quaresima, insieme all'Avvento e
al Natale, sia uno dei periodi "preferiti" dagli ultranazionalisti indù per tormentare
e terrorizzare la minoranza cristiana, “sempre più vulnerabile”. Il 14 marzo, la polizia
di Burnpur (West Bengal) ha arrestato cinque fedeli della Chiesa pentecostale Brethren
Gospel, denunciati da alcuni abitanti del villaggio "infastiditi" dalle loro preghiere.
Poche ore dopo il rilascio, elementi ultranazionalisti indù hanno costretto la polizia
ad arrestare di nuovo i cinque accusati di "provocare disarmonia sociale" ed "associazione
illegale". Il 12 marzo, in uno slum di Govindpuri, a sud di Delhi, circa 30
indù del Bajrang Dal sono entrati in una casa privata, trascinando fuori il pastore
pentecostale Jagdish e chiamando la polizia per arrestarlo e costringerlo poi per
il rilascio a mettere per iscritto di non condurre più servizi di preghiera. Il giorno
prima, altri attivisti del Bajrang Dal hanno fatto irruzione durante un incontro religioso
a Multai, nel distretto di Betul, Madhya Pradesh, accusando il pastore Motilal Gujare
di praticare conversioni forzate. Al loro arrivo, le forze dell'ordine hanno arrestato
il pastore e il fedele Prakash Masih per aver deliberatamente urtato i sentimenti
religiosi di altre persone. "Questi radicali indù – dichiara Sajan George, presidente
del Gcic – godono di protezione politica. Si sentono ancora più forti e fabbricano
false accuse per poter vessare la comunità cristiana. E la polizia, per soddisfare
i capricci di questi nazionalisti, arresta dei cristiani innocenti, senza nemmeno
concedere loro processi equi". (R.G.)