2012-03-18 14:09:08

Giappone: lettera dei vescovi sulla Quaresima e Fukushima


Lasciare da parte i beni materiali e concentrarsi sulla preghiera e sulla carità come vie che avvicinano a Dio: questo il centro della lettera che il presidente della Conferenza episcopale giapponese, mons. Leone Jun Ikenaga, ha scritto ai cattolici nipponici per la Quaresima e in coincidenza con l’anniversario del terribile incidente nella centrale nucleare di Fukushima. “La Quaresima – scrive il vescovo, le cui parole sono riportate da AsiaNews - è da sempre un periodo in cui la Chiesa invita i fedeli ad approfondire la vita di fede personale attraverso la preghiera, i fioretti, la pratica dell’astinenza e di atti di carità”. La preghiera, innanzitutto, include la meditazione e la richiesta allo Spirito Santo di essere illuminati lungo il proprio cammino: mons. Ikenaga cita in proposito la definizione di preghiera che dà San Tommaso d’Aquino: “Se ti rivolgi a Dio, continua a pregare e insieme a lavorare con il cuore, con la lingua e con le azioni. In questo modo, coloro che rivolgono la loro intera vita a Dio, pregano tutto il tempo”. Anche l’astinenza – aggiunge – è molto utile per porre un freno alla tendenza umana a essere affetti da desideri, che di per sé non sono un male se mantenuti moderati e bilanciati. Il vescovo incoraggia, dunque, a vivere lo spirito di povertà e a ricercare una spiritualità più profonda, in modo da affrancarsi dalla dipendenza delle cose materiali, tra le quali, cita l’energia atomica. Soltanto così l’uomo potrà tornare a far trionfare l’amore, il primo comandamento di Cristo e fonte di ogni virtù, come definiva la carità San Paolo nella prima lettera ai Corinzi. (R.B.)







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