2012-03-17 15:33:07

I premi Weca per i migliori siti cattolici. Intervista con Giovanni Silvestri


Nell’arcipelago dei 15 mila siti cattolici italiani, i migliori sono stati premiati ieri a Roma dall’Associazione dei Webmaster cattolici italiani (Weca), in occasione del Laboratorio "Giovani, web ed educazione alla fede", promosso dal Servizio nazionale per la Pastorale giovanile della Cei. Per la categoria "Siti personali" il sito vincitore è www.cyberteologia.it di padre Antonio Spadaro, direttore di "Civiltà Cattolica". Menzione speciale a www.ricercatoridisperanza.it, curato da due studenti. Fra i "Siti parrocchiali" italiani, poi, si è distinto il portale www.chiesacormons.it di quatttro parrocchie del friulano. Degli obiettivi del premio, Fausta Speranza ha parlato con Giovanni Silvestri, presidente di Weca:RealAudioMP3

R. – La modalità del concorso ci è sembrata una modalità simpatica e anche “light” per stimolare la qualità della presenza in rete da parte delle realtà cattoliche. La risposta ci ha molto incoraggiato e confortato.

D. – Spesso, si ricorda che il 70% di quello che c’è su Internet è pornografia. Ma c’è anche tanto altro…

R. – Proprio perché la preoccupazione di Weca è quella di una qualità della sostanza della comunicazione in rete, richiamando l’attenzione su chi ha vinto un concorso, io che sono un webmaster poco attrezzato, poco competente di un sito parrocchiale, posso farmi un’idea di come posso far crescere il mio sito parrocchiale.

D. – Che cosa emerge di questa realtà dei webmaster cattolici italiani? Una presenza molto diversificata, che va dalle parrocchie ad alcune associazioni?

R. – Sì. La presenza è molto diversificata. Le parrocchie, le associazioni, anche gli organi religiosi sono molto presenti. Poi ci sono anche molti siti personali: sono volontari, persone che svolgono anche a titolo personale un servizio molto prezioso per la comunità ecclesiale e che portano avanti siti che svolgono un grande servizio. Per quanto riguarda i siti personali, però, noi ci teniamo che comunque, anche se portati avanti da singole persone, abbiano in qualche modo un collegamento alla Chiesa locale: alla parrocchia o alla diocesi. Volevo evidenziare anche, però, che la presenza nel web, attraverso i siti, sempre più si arricchisce della presenza nei social network. Ormai, possiamo dire che oltre la metà dei siti web cattolici hanno una forma di presenza anche nei social network, in particolare Facebook ma non solo.

D. – Il web è la nuova frontiera della missione della Chiesa?

R. – Sì. Io rimango positivamente sorpreso anche da come – quando partecipo a incontri in cui si affronta in generale il tema della comunicazione attraverso la stampa, la televisione e la radio – inevitabilmente e fatalmente in quelle riunioni si finisca per parlare del web: uno scenario ricco di potenzialità e di opportunità anche per l’educazione, l’educazione alla fede. (gf)







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