Curia e fughe di notizie, mons. Becciu: il Papa ci incoraggia a guardare avanti
Nonostante la “grave slealtà” di alcuni, la realtà della Curia Romana è nettamente
migliore di quella trasmessa a volte nell’opinione pubblica: è quanto sottolinea l’arcivescovo
Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, in un colloquio con il direttore
dell’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Le fughe di
documenti hanno addolorato Benedetto XVI, ma il Papa ci invita “a guardare avanti,
e la sua testimonianza quotidiana di serenità e di determinatezza è uno stimolo per
tutti noi”: è quanto afferma l’arcivescovo Becciu, che - con il direttore dell’Osservatore
Romano - si sofferma sul lavoro che si svolge in segreteria di Stato. Un lavoro, tiene
a sottolineare, che è “disinteressato e di buon livello, sia tra gli ecclesiastici,
sia tra i laici”. Negli ultimi tempi, rivela il presule, “qualcuno mi ha confidato
che si vergognava di dire che lavorava in Vaticano e io gli ho risposto: alza la testa
e siine invece fiero”. A proposito delle fughe di notizie e documentazioni, il sostituto
della Segreteria di Stato, afferma che i pochi sleali devono guardare alla loro coscienza,
perché è “slealtà” e “vigliaccheria” approfittare di una “situazione di privilegio”
per pubblicare documenti verso i quali “avevano l’obbligo di rispettare la riservatezza”.
Per questo, spiega mons. Becciu, la segreteria di Stato ha disposto un’accurata indagine
che riguarda tutti gli organismi della Santa Sede: a livello penale condotta dal Promotore
di giustizia del Tribunale vaticano e a livello amministrativo svolta dalla stessa
Segreteria di Stato. Inoltre, aggiunge il presule, una superiore commissione è stata
incaricata dal Papa di fare luce sull’intera vicenda. “L’auspicio – conclude mons.
Becciu – è che si ricomponga la base del nostro lavoro: la fiducia reciproca”, che
ovviamente presuppone “serietà, lealtà, correttezza”.