Le Misericordie d’Italia a Calenzano: otto secoli di servizio in nome di Cristo
Oltre 800 Confraternite e sezioni di Misericordia sono chiamate a raccolta da ieri
a Calenzano nei pressi di Firenze per l’approvazione del nuovo statuto. Circa 800mila
le persone aderenti alla forma di volontariato più antica del mondo nata, nella città
medicea, nel 1244. Oggi nei cinque continenti esistono circa 2mila Confraternite che
si sono sviluppate seguendo l'esempio italiano. Il nostro inviato ai lavori Massimiliano
Menichetti:
768 anni
fa a Firenze nasceva una delle più alte risposte di amore e testimonianza in nome
di Cristo. Qui infatti vennero fondate le Confraternite di Misericordia, la più
antica forma di volontariato sorta nel mondo. Una storia di assistenza, soccorso e
attenzione, verso l’altro che si è dipanata nei secoli proiettandosi nel futuro. Ieri
a Calenzano hanno preso il via due giorni di lavori per approvare il nuovo Statuto,
una ‘Carta’ – sottolineano - per affrontare le sfide del terzo millennio e ribadire
l’unità che lega le oltre 800 Confraternite e sezioni di Misericordia sparse su tutto
il territorio nazionale. Tanti i servizi coperti: dall’assistenza medica (oltre 3500
le ambulanze, mille i mezzi speciali); alla donazione di organi e sangue (90mila i
donatori attivi); ai servizi sociali e di assistenza offerti ad anziani e disabili;
fino a coprire il servizio di protezione civile, in prima linea in Italia e all’estero,
con estensioni in Sud Est asiatico, Africa, Europa e America. Tutto improntato nella
più assoluta gratuità, da otto secoli, per “onorare Dio con opere di misericordia
verso il prossimo”.
Il nuovo statuto – evidenzia la Confederazione nazionale
– nasce dall’esigenza di rinfrescare il vecchio documento Confederale, anche alla
luce dei cambiamenti dell’assetto istituzionale e statuale con un pronunciato decentramento
di competenze. Il nuovo Statuto prevede infatti strutture autonome, regionali e se
necessario anche zonali, pur nell’ambito di una confermata forte unità del movimento
e secondo le regole nazionali. Proprio a garanzia della coesione viene istituito un
‘Consiglio dei saggi’, destinato a tutelare la fedeltà ai principi ispiratori del
movimento.
Le due giornate hanno anche un forte significato storico per
il riavvicinamento della “Venerabile Arciconfraternita di Misericordia di Firenze”
che dopo essere uscita dalla Confederazione, quattro anni fa, ha approvato, nel novembre
scorso, lo stesso statuto che dovrebbe essere varato domani.
Sull'importanza
dell'evento, il nostro inviato ai lavori Massimiliano Menichetti ha intervistato
il presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia, Roberto
Trucchi:
R. – Per noi,
è un evento molto importante atteso da anni: si tratta di riscrivere un po’ la nuova
carta per le Misericordie, riprendere un cammino di unità e riorganizzare il movimento
delle Misericordie. E’ un momento per noi molto molto importante, perché lo attendiamo
da tempo; darci un’organizzazione più moderna, più efficiente, senza però rinunciare
naturalmente a quello che è lo spirito con cui da secoli le nostre confraternite si
impegnano, a servizio di chi ha più bisogno. Il motto delle Misericordie è: “Che
Dio te ne renda merito”. In noi, questo è ancora uno spirito forte, che abbiamo
e che vogliamo mantenere e rinforzare.
D. – La Misericordia di Firenze, lo
ricordiamo, venne fondata nel 1244 ...
R. – Esatto. Nasce naturalmente dallo
spirito cristiano - quindi l’impegno verso il prossimo, verso il bisognoso - cercando
di portare a chi ne ha più bisogno una parola di conforto, ma anche la testimonianza
cristiana con il proprio impegno personale.
D. – Oggi le Misericordie concretamente
cosa fanno? Come si diversificano?
R. – Innanzitutto sono tantissimi i servizi
che le Misericordie fanno, oggi siamo su tutto il territorio nazionale, con presenze
molto forti al centro ed al sud. Ci sono servizi con le ambulanze - di carattere sanitario
- servizi di emergenza medica, donazioni di sangue ed organi, servizi sociali molto
importanti sia per disabili, che per anziani. Un’altra tipologia di servizio è quello
relativo alla protezione civile, con gruppi attrezzati pronti ad intervenire nell’arco
di pochissime ore. Negli ultimi anni, poi, abbiamo partecipato a tutti gli interventi
di emergenza nazionale che ci sono stati, ma anche a livello internazionale: dall’Albania
fino al Kosovo e per esempio con la Bielorussia, per i bambini che spesso vengono
in Italia accompagnati verso le Misericordie e lì ospitati per un periodo di circa
un mese, ogni anno. Siamo intervenuti nel Sud-Est asiatico, ad Haiti - per lo tsunami
- ed in Cile; sono veramente tanti i servizi che vengono fatti. Mi piace ricordare
un’iniziativa che abbiamo intrapreso da circa un anno, l’apertura di una Misericordia
a Betlemme: una Misericordia nella “culla della cristianità” ci sembra una
cosa veramente bella ed importante.
D. – Colpisce che in tutto il mondo esistono
circa duemila confraternite di Misericordia nate, tra altro, sull’esempio italiano.
E’ così?
R. – Si, esatto. E’ vero e ci sono sempre più richieste. Abbiamo avuto
di recente richieste di Misericordie da aprire in Cile, Perù, Romania, si va quindi
dall’Europa al resto del mondo. Diciamo che però ci sono richieste che vengono spesso
fatte anche da strutture religiose, che si trovano in questi Paesi - che sono a conoscenza
del mondo delle Misericordie – e che hanno una necessità di assistenza verso le persone.
Per esempio: la richiesta che ci viene dal Perù è di cercare di aprire un ospedale
molto grande, ma la carenza che c’è in quel Paese riguarda soprattutto il trasporto
sanitario, quindi ci hanno chiesto come fare per poter organizzare una Misericordia
che assiste a questo tipo di servizio.
D. – Lei che cosa si aspetta da questi
due giorni intensi di confronto?
R. – Intanto, mi aspetto una presenza massiccia
delle Misericordie, un momento di confronto come questo è sempre importante - non
dimentichiamo che il movimento delle Misericordie è comunque un movimento fatto di
uomini che vivono le proprie realtà e che quindi vivono anche tutti i problemi che
la società di oggi ci presenta – quindi anche questo è un momento importante per confrontarci
e per capire anche come porsi di fronte alle nuove richieste, che le nuove povertà
ci presentano. (cp)
L’auspicio all’unità, ad una formazione permanente e ad
una testimonianza cristiana nell’aiuto e soccorso all’altro vengono da mons. Franco
Agostinelli, vescovo di Grosseto e Correttore Nazionale delle Misericordie D’Italia:
R. – Questo
è un evento molto importante per la storia delle Misericordie: la Misericordia è l’espressione
più antica del volontariato cristiano. Si accingono ad un passo che significativamente
segnerà un po’ la loro storia: l’occasione è quella della ratifica del nuovo statuto
nazionale, su cui dovranno rispecchiarsi un po’ tutte le Misericordie che sono sparse
nel territorio. E’ una ratifica importante, oggi, intorno a questo statuto si ricompatta
l’unità. L’augurio, quindi, che io faccio, è quello di tentare sempre di conservare
e di difendere il valore dell’unità, di fronte a tutte le forze centrifughe o le tentazioni,
che potrebbero sopraggiungere a detrimento di questa unità. Vorrei anche esortare
tutti i confratelli delle Misericordie d’Italia, a restare fedeli alla propria origine,
perché io credo che questo ci contraddistingue: noi sappiamo di non essere migliori
di nessuno, ma di essere diversi. Diversi perché è l’origine che ci fa diversi, è
il fondamento del nostro vivere che ci fa diversi. Le Misericordie attingono appunto
alle radici del Vangelo, nel loro esistere e nel loro operare. Quindi io vorrei augurare
a tutti i confratelli e le consorelle delle varie Misericordie, di continuare a nutrire
il proprio essere ed il proprio operare con un cammino di formazione permanente, perché
sappiamo bene che il processo di secolarizzazione non risparmierebbe nessuno, neanche
coloro che sono impegnati nel volontariato e nell’aiuto al prossimo. E’ necessario
trovare le motivazioni profonde del nostro operare, perché là dove gli altri si fermano,
noi non possiamo fermarci, bisogna andare oltre e gettare l’anima oltre l’ostacolo.
Questo avviene nella misura in cui una forza ci sostiene – la forza del Signore Gesù
– che vorremmo testimoniare attraverso il nostro operare, il nostro essere vicini
a coloro che soffrono o che comunque sono nel bisogno. Auguro veramente a tutti i
confratelli, a tutte le sorelle delle varie confraternite di Misericordia sparse nel
territorio nazionale, di tenere sempre molto evidente questo valore supremo che contraddistingue
la loro storia e - veramente da questo punto di vista - vorrei dire a tutti loro che
il Signore renda merito di quello che fanno. (cp)