Misericordie: 750 anni di servizio al prossimo in nome di Cristo
Oltre 800 Confraternite e sezioni di Misericordia sono chiamate a raccolta oggi e
domani a Calenzano nei pressi di Firenze per l’approvazione del nuovo Statuto. Circa
800mila le persone aderenti alla forma di volontariato più antica del mondo nata,
nella città di Dante, nel 1244. Oggi nei cinque continenti esistono circa 2mila Confraternite
che si sono sviluppate seguendo l'esempio italiano. Il nostro inviato ai lavori Massimiliano
Menichetti ha intervistato il presidente della Confederazione nazionale delle
Misericordie d’Italia Roberto Trucchi:
R. – Per
noi, è un evento molto importante atteso da anni: si tratta di riscrivere un po’ la
nuova carta per le Misericordie, riprendere un cammino di unità e riorganizzare il
movimento delle Misericordie. E’ un momento per noi molto molto importante, perché
lo attendiamo da tempo; darci un’organizzazione più moderna, più efficiente, senza
però rinunciare naturalmente a quello che è lo spirito con cui da secoli le nostre
confraternite si impegnano, a servizio di chi ha più bisogno. Il motto delle Misericordie
è: “Che Dio te ne renda merito”. In noi, questo è ancora uno spirito forte,
che abbiamo e che vogliamo mantenere e rinforzare.
D. – La Misericordia di
Firenze, lo ricordiamo, venne fondata nel 1244 ...
R. – Esatto. Nasce naturalmente
dallo spirito cristiano - quindi l’impegno verso il prossimo, verso il bisognoso -
cercando di portare a chi ne ha più bisogno una parola di conforto, ma anche la testimonianza
cristiana con il proprio impegno personale.
D. – Oggi le Misericordie concretamente
cosa fanno? Come si diversificano?
R. – Innanzitutto sono tantissimi i servizi
che le Misericordie fanno, oggi siamo su tutto il territorio nazionale, con presenze
molto forti al centro ed al sud. Ci sono servizi con le ambulanze - di carattere sanitario
- servizi di emergenza medica, donazioni di sangue ed organi, servizi sociali molto
importanti sia per disabili, che per anziani. Un’altra tipologia di servizio è quello
relativo alla protezione civile, con gruppi attrezzati pronti ad intervenire nell’arco
di pochissime ore. Negli ultimi anni poi, abbiamo partecipato a tutti gli interventi
di emergenza nazionale che ci sono stati, ma anche a livello internazionale: dall’Albania
fino al Kosovo e per esempio con la Bielorussia, per i bambini che spesso vengono
in Italia accompagnati verso le Misericordie e lì ospitati per un periodo di circa
un mese, ogni anno. Siamo intervenuti nel Sud-Est asiatico, ad Haiti - per lo tsunami
- ed in Cile; sono veramente tanti i servizi che vengono fatti. Mi piace ricordare
un’iniziativa che abbiamo intrapreso da circa un anno, l’apertura di una Misericordia
a Betlemme: una Misericordia nella “culla della cristianità” ci sembra una
cosa veramente bella ed importante.
D. – Colpisce che in tutto il mondo esistono
circa duemila confraternite di Misericordia nate, tra altro, sull’esempio italiano.
E’ così?
R. – Si, esatto. E’ vero e ci sono sempre più richieste. Abbiamo avuto
di recente richieste di Misericordie da aprire in Cile, Perù, Romania, si va quindi
dall’Europa al resto del mondo. Diciamo che però ci sono richieste che vengono spesso
fatte anche da strutture religiose, che si trovano in questi Paesi - che sono a conoscenza
del mondo delle Misericordie – e che hanno una necessità di assistenza verso le persone.
Per esempio: la richiesta che ci viene dal Perù è di cercare di aprire un ospedale
molto grande, ma la carenza che c’è in quel Paese riguarda soprattutto il trasporto
sanitario, quindi ci hanno chiesto come fare per poter organizzare una Misericordia
che assiste a questo tipo di servizio.
D. – Si aprono i lavori: lei che cosa
si aspetta da questi due giorni intensi di confronto?
R. – Intanto, mi aspetto
una presenza massiccia delle Misericordie, un momento di confronto come questo è sempre
importante - non dimentichiamo che il movimento delle Misericordie è comunque un movimento
fatto di uomini che vivono le proprie realtà e che quindi vivono anche tutti i problemi
che la società di oggi ci presenta – quindi anche questo è un momento importante per
confrontarci e per capire anche come porsi di fronte alle nuove richieste, che le
nuove povertà ci presentano. (cp)
L’auspicio all’unità, ad una formazione
permanente e ad una testimonianza cristiana nell’aiuto e soccorso all’altro vengono
da mons. Franco Agostinelli, vescovo di Grosseto e Correttore Nazionale delle
Misericordie D’Italia:
R. – Questo
è un evento molto importante per la storia delle Misericordie: la Misericordia è l’espressione
più antica del volontariato cristiano. Si accingono ad un passo che significativamente
segnerà un po’ la loro storia: l’occasione è quella della ratifica del nuovo statuto
nazionale, su cui dovranno rispecchiarsi un po’ tutte le Misericordie che sono sparse
nel territorio. E’ una ratifica importante, oggi intorno a questo statuto si ricompatta
l’unità. L’augurio, quindi, che io faccio, è quello di tentare sempre di conservare
e di difendere il valore dell’unità, di fronte a tutte le forze centrifughe o le tentazioni,
che potrebbero sopraggiungere a detrimento di questa unità. Vorrei anche esortare
tutti i confratelli delle Misericordie d’Italia, a restare fedeli alla propria origine,
perché io credo che questo ci contraddistingue: noi sappiamo di non essere migliori
di nessuno, ma di essere diversi. Diversi perché è l’origine che ci fa diversi, è
il fondamento del nostro vivere che ci fa diversi. Le Misericordie attingono appunto
alle radici del Vangelo, nel loro esistere e nel loro operare. Quindi io vorrei augurare
a tutti i confratelli e le consorelle delle varie Misericordie, di continuare a nutrire
il proprio essere ed il proprio operare con un cammino di formazione permanente, perché
sappiamo bene che il processo di secolarizzazione non risparmierebbe nessuno, neanche
coloro che sono impegnati nel volontariato e nell’aiuto al prossimo. E’ necessario
trovare le motivazioni profonde del nostro operare, perché là dove gli altri si fermano,
noi non possiamo fermarci, bisogna andare oltre e gettare l’anima oltre l’ostacolo.
Questo avviene nella misura in cui una forza ci sostiene – la forza del Signore Gesù
– che vorremmo testimoniare attraverso il nostro operare, il nostro essere vicini
a coloro che soffrono o che comunque sono nel bisogno. Auguro veramente a tutti i
confratelli, a tutte le sorelle delle varie confraternite di Misericordia sparse nel
territorio nazionale, di tenere sempre molto evidente questo valore supremo che contraddistingue
la loro storia e - veramente da questo punto di vista - vorrei dire a tutti loro che
il Signore renda merito di quello che fanno. (cp)