"Non credo che presso
le nuove generazioni ci sia il trionfo dell’alogicità. Temo piuttosto che vengano
trasmessi strumenti sempre più poveri perché non si è in grado di fare una scuola
che tende alla complessità per tutti. Dunque o la si semplifica, o la si complica
in maniera tradizionale emarginando sempre più i giovani che hanno difficoltà". Così
lo scrittore, già insegnante alle scuole superiori, Domenico Starnone, commenta
quanto scrive Marco Lodoli a proposito della fragile padronanza che hanno gli studenti
della lingua italiana. Sul tema si inserisce Giovanni Solimine, direttore de "Libri
e riviste d'Italia" (Centro per il Libro e la Lettura), che interviene anche nel dibattito
suscitato dal recente articolo di Pietro Citati riguardo alla gracile editoria italiana.
(di Antonella Palermo)